Litorale domizio, l’ARPAC svela il motivo del mare sporco. I punti dove non fare il bagno

Mare da sporco a pulito sul litorale domizio tra Licola e Castel Volturno. L’ARPAC, dopo le polemiche delle ultime settimane, ha fornito una spiegazione attraverso un comunicato ufficiale apparso sul suo portale.

Il comunicato dell’ARPAC sul mare sporco

“A tre mesi dall’inizio dei controlli sulla qualità delle acque di balneazione, l’ARPAC ha prelevato oltre 1270 campioni di acqua di mare lungo l’intera costa campana. […]Il notevole incremento dei prelievi dovuti alle emergenze, è probabilmente da attribuire ad una concomitanza di fattori determinata dalle condizioni meteorologiche della primavera di quest’anno, in particolare, ai numerosi fenomeni piovosi che hanno caratterizzato il mese di maggio”.

Il mix di piogge e alghe

“Le acque dolci che si sono riversate in mare dalla terraferma – si legge nel documento – hanno portato nelle acque costiere rifiuti galleggianti e sostanze vegetali. Inoltre, tali apporti, hanno reso disponibili i nutrienti per la crescita microalgale. Un fenomeno rallentato per il cielo coperto e la scarsa illuminazione durante il mese di maggio, ma poi esploso con il cielo sereno di giugno. Lo sviluppo del fitoplancton (microalghe) ha fatto spesso assumere all’acqua di mare una colorazione insolita che in presenza di chiazze o strisce di schiuma ha destato nei bagnati non poco allarme”.

Insomma, un mix di acque dolci cariche di rifiuti e la proliferazione di alghe hanno determinato il mare scuro e verdastro di due o tre settimane fa. Ad ogni modo, fa sapere l’ARPAC, solo in pochi casi,  “è stato registrato un superamento dei parametri batteriologici per contaminazione di origine fecale,. E’ stata invece riscontrata un’abbondante proliferazione di fitoplancton, di specie non considerate tossiche per l’uomo”.

La balneabilità per l’estate 2019 in Campania

In conclusione, dunque, nessun pericolo per la salute. Ad inizio luglio, infatti, la situazione della balneabilità lungo l’intera costa regionale è caratterizzata da pochissime criticità”. L’agenzia regionale ribadisce i dati già apparsi nel mese di aprile.  “Non si registrano dati sfavorevoli per la Provincia di Caserta. Per la Provincia di Napoli resta in divieto temporaneo l’acqua a sud dell’impianto di depurazione di Cuma nel Comune di Pozzuoli. Divieto anche per l’acqua denominata S.Angelo nel Comune di Serrara Fontana a causa di una presunta rottura alla condotta sottomarina ed un tratto prospiciente Via Partenope nel Comune di Napoli”.”In Provincia di Salerno, invece – prosegue il comunicato -, permangono le criticità nei Comuni di Battipaglia e Pontecagnano Faiano nei pressi delle foci dei fiumi Tusciano e Picentino”.

 

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