L’ipotesi del lockdown a Natale viene presa in considerazione dal Governo. Per la prima volta, il premier Conte, due giorni fa, ha ammesso che la chiusura generalizzata delle attività commerciali nelle vacanze natalizie “non si può escludere”, visto l’incremento esponenziale dei contagi. Contro quest’eventualità si è schierato il mondo del commercio e dell’industria. In queste ore sta prendendo corpo l’idea di imporre una “serrata” ad Halloween, o comunque a novembre, così da risparmiare dicembre, considerato un mese cruciale per i consumi e l’economia. “Meglio prima che a Natale”, fanno sapere le imprese.
Lockdown ad Halloween per salvare Natale?
A rivelare il retroscena è il Messaggero. Un inasprimento delle misure di contenimento potrebbe dunque già arrivare nelle prossime due settimane per decongestionare gli ospedali e alleggerire la pressione sul sistema sanitario. Tra le ipotesi in campo c’è quella di un coprifuoco serale, con la chiusura obbligatoria di tutte le attività a partire dalle 21. Così come già disposto a Parigi. Oppure la chiusura dei confini regionali con il divieto di spostamento, salvo necessità, da una regione all’altra. Dovrebbe essere invece risparmiato, nei prossimi provvedimenti, il mondo della scuola, considerato dall’Esecutivo Conte una priorità.
I costi del lockdown tra l’altro sono salatissimi per il PIl nazionale, e lo sarebbero ancora di più a Natale. A quantificare il costo settimanale di una serrata ha provveduto il Centro studi di Confindustria che lo fissa in 0,8 punti percentuali di Pil. “Nei mesi scorsi abbiamo stimato una perdita di Pil pari allo 0,8 per cento per ogni settimana di lockdown nazionale. Non è facile però in questo momento fare calcoli accurati sul costo di un’eventuale serrata natalizia. Non abbiamo infatti un riferimento preciso sulla tipologia di lockdown che verrà eventualmente applicata”, spiegano dal centro studi.
“Sull’intensità dell’impatto sul Pil di una serrata influisce però anche il periodo in cui entra in vigore ed è per questo che il costo settimanale di un lockdown natalizio rischia di superare quello registrato prima dell’estate, al punto da poter arrivare a sfiorare presumibilmente i 16 miliardi di euro, corrispondenti a un punto del nostro prodotto interno lordo”.
Per il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe “bisogna agire con prudenza, evitando soluzioni drastiche che darebbero il colpo di grazia ai timidi segnali di ripresa». «Bisogna seguire l’evoluzione giorno per giorno – dice al Messaggero – valutando le esigenze quotidiane, la situazione delle terapie intensive, i dati generali. E bisogna stare attenti a non soffocare l’economia che ha già tanto sofferto”.