Lodi, negozio licenzia la commessa: “Sei troppo grassa”

Troppo grassa per lavorare bene ed essere efficiente, questa la giustificazione del negozio che l’ha licenziata dopo quattro ore di lavoro. «Scusi ma questo posto non fa per lei, non è sufficientemente agile». Detto in termini più diretti, è troppo grassa. A incassare il mortificante licenziamento è una 28enne lodigiana, Arianna Marchi, alla quale a fine turno del primo giorno di lavoro è stato detto di non tornare più. Il sovrappeso, secondo uno dei responsabili della catena in cui era stata assunta come commessa, non le avrebbe consentito di svolgere i compiti con efficienza e velocità.

A diffondere la sua storia sui social è la zia Sabrina, che dopo aver ascoltato incredula la vicenda ha deciso di raccontarla come esempio di discriminazione. Arianna ha ottenuto il posto dopo una serie di colloqui presso un’agenzia interinale di Crema ed è stata valutata idonea a ricoprire il ruolo richiesto. Si presenta, lavora regolarmente senza che nessuno sollevi alcun rilievo, ma a fine turno le comunicano che, a causa del suo peso, il contratto si interrompe. Il fatto risale all’inizio della scorsa settimana. «Lunedì ho sostenuto il colloquio con l’agenzia ed è andato benissimo, poi sono andata a parlare con una delle due responsabili dello store che mi ha ritenuto qualificata e mi ha assunto in prova». Un contratto di sei giorni rinnovabili a 8,77 euro l’ora per un totale di 24 ore per un posto da commessa. «Martedì ho iniziato a lavorare alle 16.30. Mi hanno fatto risistemare le scatole e, una volta concluso, ho ripulito tutto il mio settore. Nessuno mi ha seguito o si è lamentato del mio operato. Alle 20.30 sono tornata a casa».

Ma non fa in tempo ad arrivare che squilla il telefono. È l’agenzia interinale, che le comunica di essere appena stata licenziata ma non spiega il motivo. «Mi hanno chiesto di presentarmi in agenzia perché si trattava di una questione delicata — dice Arianna – A Crema l’operatrice mi ha assicurato che, pur non essendoci stati problemi sul lavoro, secondo una responsabile del negozio non sarei abbastanza agile per scaricare le merci dal camion. Insomma, mi hanno fatto capire chiaramente di non essere gradita per le mie misure». Per la ventottenne è un’umiliazione: «Ero distrutta, ma per fortuna il mio fidanzato mi ha fatto coraggio». Il riscatto, alla fine, è arrivato in rete. Dopo il post della zia Sabrina, Arianna ha ricevuto decine di messaggi di solidarietà.

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