Hanno violato la prima notte di coprifuoco a Milano per protestare contro la Regione. Un drappello di manifestanti si è accalcato sotto Palazzo Lombardia per dire no alle chiusure imposte dall’amministrazione Fontana. Tra di loro commercianti, negozianti, imprenditori, ma anche no-mask e negazionisti.
Milano, violano il coprifuoco per protestare
Per fortuna non si sono registrati episodi di violenza, nonostante la trasgressione dell’ordinanza che impone il divieto di spostamento dalle 23 fino alle 5 del mattino. Ma il clima resta teso. Solo due giorni fa un’altra rappresentenza del mondo del commercio avevano manifestato sotto la sede della regione. A colpi di slogan e striscioni, gli autori del sit-in di protesta di questa notte hanno invocato “libertà dalla dittatura sanitaria”. E c’è addirittura chi dubita dell’esistenza del virus: “Dov’è la pandemia? Io non conosco nessuno che conosca qualcuno che è rimasto contagiato ed è morto”.
Inutile anche vestire la mascherina secondo uno dei manifestanti perché “se mi metto la mascherina poi respiro troppa anidride carbonica, quindi mi fa male”. Un’altra donna, invece, spiega di “non aver mai messo la mascherina” e di “non essermi mai contagiata nonostante abbia a che fare con migliaia di persone a settimana” mentre viene incalzata da un altro signore che dice: “Non protegge da niente la mascherina, è come mettere un cancello alle zanzare, non serve assolutamente a niente la mascherina”.
E tra chi annuncia già di non voler rispettare il coprifuoco delle 23, spunta anche qualcuno che chiede ai giornalisti presenti, tra cui Fanpage.it, “perché non denunciate anche quelli che sono morti annegati e vengono inclusi nel Covid?”.