Mafia e petrolio, la cantante Ana Bettz “a capo dell’organizzazione”: soldi in nero a Gabriel Garko

Imprenditrice, cantante e ballerina nota alle cronache rosa. Anna Bettozzi, in arte Ana Bettz, è tra le 70 persone coinvolte in affari illeciti anche nel settore petrolifero. La donna è stata arrestata stamattina durante una maxioperazione chiamata “Petrolmafie Spa” contro la ‘Ndrangheta coordinata dalle procure antimafia e dalla Direzione nazionale antimafia.

La donna, ex vicina di casa di Berlusconi, secondo il gip era “capo indiscusso dell’organizzazione” ed era socia di Alberto Coppola, uno dei principali indagati che, a Roma, era in contatto con il boss camorrista Antonio Moccia.

Secondo le accuse Anna Bettz, vedova del petroliere Sergio Di Cesare, e amministratrice di fatto della Made Petrol Italia, avrebbero promosso “un’associazione a delinquere” mafiosa per raggirare il fisco, assieme alla figlia Virginia.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, le due avrebbero riciclato denaro “proveniente da associazioni criminali organizzate anche di stampo camorristico”. I soldi sarebbero stati poi reinvestiti in attività commerciali, investimenti immobiliari e sponsor. Gli inquirenti hanno scoperto “omessi versamenti di oltre 172 milioni di iva, più di 12 milioni di accise, 78 mila euro di Ires, per un totale di oltre 185.622 milioni euro”.

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Gabriel Garko

Nelle conversazioni telefoniche e ambientali spunta anche il nome di Gabriel Garko. Nel marzo 2019, infatti, sono state versate 250 mila euro, di cui 150 mila in contanti, all’attore Gabriel Garko, per una pubblicità della Maxpetrol. L’attore, tuttavia, non risulta nell’elenco degli indagati diffusi dalla Procura. Dalle intercettazioni Garko si lamenta della parziale difformità tra gli importi concordati come fatturabili in chiaro rispetto al quantum da corrispondere in nero.

«Si era parlato del contratto in un certo modo…poi a me è arrivato un contratto fatto in un altro…»
-«No…Gabriel no!»
-«Il contratto era da 200.000!»
-«E da quanto doveva essere 250.000?»
-«Il contratto doveva essere da 100!»
-«Abbiamo detto che dopo strappiamo tutto!»
-«Cosa?»
-«Quel contratto lo strappo!»
-«No…quello valido!»
-«Scusa…noi abbiamo stabilito 250… 50 te li ho dati, ne rimangono 200…»
-«100 in nero e 100 fatturato…sul contratto va messo solo il fatturato!»
-«Va messo solo l00?»
-«E certo!»
-«E non 200…»
-«Eh no!»
-«E va bene!!»
-«Per questo che ti volevo parlare…se mi arriva il contratto con tutti i 200…»
-«Adesso, la settimana prossima firmiamo il contratto e ti do una parte …alla fine dei lavori e basta».
-«Il cash prima del contratto!»
-«Va bè…tanto a distanza di…»
-(Risata divertita) «Il cash sì, perchè il cash non è scritto sul contratto…»

Gli investigatori sono risaliti anche a un altro nome: si tratta di Alberto Coppola, un uomo che è riuscito, tramite alcuni investimenti della camorra, a risollevare le sorti di Maxpetroli. La Repubblica riporta alcuni dei numeri colloqui telefonici tra Coppola e la Bettozzi. Ma il rapporto tra i due spesso è teso: “Alberto io non sono abituata così! Perdonami. Perdonami io ho soci che si chiamano Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi”, dice la donna non sapendo di essere intercettata.

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