“Maresca non sa bene le cose come stanno e non conosce me. Ho scelto io di candidarmi, ho scelto io la coalizione. Ho avuto un ruolo istituzionale a livello nazionale e nella mia storia ho sempre deciso io parlando con tutti. L’era degli uomini soli al comando è finita” risponde così il candidato sindaco Gaetano Manfredi – ospite della trasmissione “Campania Oggi” di TeleClubItalia (Canale 77) alle affermazioni dell’avversario politico Maresca.
Poi, a chi lo accusa, di essere troppo mite per essere sindaco, dice: “Persone che urlano ne abbiamo avute tantissime, io non sono un urlatore. La mia esperienza come rettore dell’università Federico II, la più grande azienda del Sud Italia dopo il Comune di Napoli, lo dimostra”.
La squadra
Manfredi a TeleClubItalia ammette di aver cominciato già a pensare la sua possibile squadra al governo: “Sarà una squadra di alto livello per affrontare la sfida che abbiamo davanti. Abbiamo bisogno di grandi competenze. Sicuramente ci saranno tecnici, valuteremo la presenza di persone riconducibili alle aree politiche ma sempre estremamente competenti”.
SICUREZZA E MOVIDA
Manfredi affronta poi il tema della sicurezza: “Dobbiamo avere una città ordinata – afferma – ciò significa maggiore presenza delle forze dell’ordine e dei vigili urbani, ma anche comportamenti più responsabili dei cittadini. A questo si aggiunge il grande tema del contrasto alla criminalità organizzata. Dobbiamo lavorare sulla povertà educativa e far sì che per i giovani la criminalità non sia una scelta obbligata”. “Dobbiamo fare in modo che la nostra città ritorni ad essere normale – continua – meno traffico, più decoro urbano. Abbiamo la necessità di intervenire sulla movida: non possiamo avere un centro storico ostaggio di giovani che fanno danni alla città e a loro stessi”.
MURALES
Netta la sua posizione sul tema dei murales e altarini dedicati a personaggi legati alla criminalità, “Non possiamo immaginare di poter essere tolleranti – afferma – il culto di una certa dimensione della criminalità influisce molto sui giovani. Noi non possiamo consentirlo”.
IL PATTO PER NAPOLI
“Non chiediamo niente di più di quello che hanno avuto altre città d’Italia. Napoli è la terza città d’Italia, abbiamo il diritto di essere sostenuti – ribadisce in merito al “patto per Napoli” -. È un modo per ricostruire la macchina amministrativa, spendere le risorse che sono già arrivate e che arriveranno in maniera concreta, una condizione indispensabile per garantire quello che ci aspettiamo: normale amministrazione”.
RECOVERY, LA PRIMA SFIDA
“La prima cosa da fare è rimettere in moto l’amministrazione. Il Recovery – sostiene Manfredi nel corso della trasmissione di TeleClubItalia – ci permetterà di cogliere occasioni e risolvere problemi della normalità. Faccio tre esempi: Asili nido: c’è la necessità per le donne di andare a lavorare; Trasporto pubblico: possibilità di un grande piano straordinario per i bus elettrici; Albergo dei poveri, domani incontrerò – annuncia – i ministri Franceschini e Carfagna per parlare delle grandi possibilità del luogo”.
PERIFERIE E CITTA’ METROPOLITANA
“Negli ultimi anni la città si è molto impoverita e il divario di Napoli con le altre città italiane ma anche all’interno dei diversi quartieri è aumentato. Questa è una cosa inaccettabile. Io partirò dall’ordinario: pulizia, traffico, verde pubblico”.
L’ex rettore promette poi grande attenzione all periferie e alla provincia: “La grande forza della città è quella di essere una grande area metropolitana. Con aree così importanti sia per il turismo che per le aree industriali. Dobbiamo pensare a Napoli come una grande città europea con una produzione di servizi distribuiti sul territorio. Il fatto che il sindaco di Napoli sia anche il sindaco della città metropolitana è una grande opportunità non sfruttata adeguatamente fino ad ora”.
TURISMO
Critico è il suo pensiero sul recente sviluppo del turismo a Napoli: “È vero che sono aumentate le presenze, ma 6 milioni sono ancora un numero piccolo, non ci consente di sviluppare un’economia” dice. “ Due azioni sono quelle da seguire – sostiene – 1) distribuire maggiormente l’offerta turistica 2) selezionare e guidare i turisti per evitare turismo ad alto impatto che consuma poco. Dobbiamo alzare il livello della qualità. No turismo mordi e fuggi. No turismo low cost”.
Sì ALLE MASCHERINE ALL’APERTO
Infine, sull’obbligo di mascherine all’aperto l’ex rettore non esprime contrarietà “Abbiamo una situazione pandemica migliorata, ma non possiamo dire che è scomparsa. Il tema della variante delta e il tasso di vaccinazione non sufficiente ci fanno dire che dobbiamo essere prudenti. I cittadini sono responsabili. Tenere la guardia alta è importante. Non possiamo correre il rischio della scorsa estate. Che ci sia attenzione da parte delle regione e regole severe ci aiuta a mantenere alta l’attenzione”.