Ci sono anche voci fuori dal coro nel giorno in cui si omaggia Diego Armando Maradona, il campione dello sport morto ieri a 60 anni a Tigre, nella sua abitazione a pochi chilometri da Buenos Aires. Tra queste quelle di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, i due giornalisti finiti al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni contro Maradona e Napoli pronunciate nel corso de “La zanzara”, la trasmissione radiofonica in onda su Radio24.
Cruciani e Parenzo contro Maradona e Napoli: “Non si celebra un cocainomane. Multe ai napoletani assembrati”
“Il Covid adesso è meno grave della morte di Maradona. All’improvviso la morte di Maradona surclassa il Covid come importanza mondiale”, ha esordito Giuseppe Cruciani. “Ma dai, non ce ne frega un tubo – ha aggiunto, rivolgendosi al collega, David Parenzo – perché emozionarsi così tanto per la morte di una singola persona? Muoiono 700/800 mila persone al giorno. Non si può piangere un cocainomane, lo hai detto tu, no?”.
“Non l’ho mai detto”, ha però puntualizzato Parenzo, “Ho detto ‘poverino, è stato un grande eroe nazionale nel quale si sono rispecchiate generazioni’, dopodiché che fosse un noto cocainomane non lo dico certo io”. “Senti che retorica – lo ha quindi incalzato Cruciani – intanto a Napoli si radunano vicino al murales, e chissà se faranno le multe. Le multe le faranno o no a Napoli secondo te? Devono farle o no?”.
Parenzo conferma la linea dura contro gli assembramenti in occasione degli omaggi a Maradona: “Certo che devono fare le multe. Ma Maradona è stato un campione straordinario ok, dopodiché adesso c’è una piccola cosa che si chiama ‘pandemia’”. A quel punto conclude Cruciani: “Posso dire? A Napoli non gliene frega niente della pandemia. Immagino gente in lacrime – sottolinea con ironia il giornalista – Tu piangeresti per un singolo giocatore di pallone?”. La risposta: “No, piangere un parente o un amico, non un calciatore”.