Maranese annega nelle acque del Fusaro. Cinque eventi tragici in poco più di un mese

E’ come se sulla città si fosse abbattuta una sorta di maledizione. Dopo Salvatore Giordano, Giulia Menna, Filippo Vinaccio e Luca Izzo, un’altra persona residente a Marano, Gerardo Piccirillo, ha perso la vita in circostanze a dir poco drammatiche.

 

Una sequenza di eventi tragici e di lutti consumatisi nell’arco di poco o più di 40 giorni, che non trova analoghi riscontri negli annali e nelle cronache cittadine e che, naturalmente, ha scosso profondamente la comunità. Tutto è cominciato lo scorso 9 luglio, quando il cuore di Salvatore Giordano, dopo una settimana di agonia al Loreto Mare, ha smesso di battere. Il 13 enne passeggiava lungo via Toledo quando una pietra, all’altezza della galleria Umberto, lo ha centrato alla testa lasciando inorriditi e sgomenti commercianti, passanti ma soprattutto i suoi amici, quel gruppo di ragazzini che per la prima volta e senza essere accompagnati dai genitori, aveva deciso di far tappa al centro di Napoli e non nei luoghi della propria città abitualmente frequentati. Passano soltanto due giorni da quell’immane tragedia e la città deve fare i conti con un altro grave lutto: Giulia Menna, 15 anni, viene travolta da un’autovettura guidata da un suo amico. La ragazza era seduta al tavolino di un venditore di panini e kebab di piazzale Arafat, nei pressi del liceo Segrè, quando l’incauto guidatore, un 19 enne residente a Marano, forse a causa di una manovra azzardata, le piomba addosso con l’autovettura di proprietà della mamma.

 

Giulia, che aveva frequentato la stessa scuola media e la stessa sezione di Salvatore Giordano, riporta gravissime ferite all’addome e si spegne nel giro di poche ore all’ospedale San Giuliano di Giugliano, dove era stata ricoverata d’urgenza assieme ad altri tre ragazzi coinvolti nell’incidente. La comunità è sotto choc e per i funerali di entrambi, seguiti poi da migliaia di concittadini, si opta per lo stadio comunale di via Falcone.

 

Ad agosto la scia di lutti non si arresta. La cattiva sorte si accanisce infatti contro Filippo Vinaccio, il 25 enne originario di Villaricca ma domiciliato da circa un anno a Marano. Il giovane, che era salito sulla barca di alcuni amici, annega, nel giorno di Ferragosto, al largo della spiaggia di San Francesco ad Ischia. Anche quella di Filippo è una storia che tocca profondamente la cittadinanza.

 

La vita del 25 enne, di cui ieri si sono tenuti i funerali al Vomero, era già stata segnata da gravi lutti e sofferenze personali. Aveva perso il padre in tenera età, a causa di una brutta malattia, e per sbarcare il lunario lavorava da qualche anno in una birreria del Vomero: un’attività che gli consentiva di dare sostegno economico alle due persone che vivevano in casa con lui: la sorella minore e la mamma.

 

Poi la storia, per molti aspetti ancora poco chiara, di Luca Izzo, 21 anni, residente in via Pigno. Il ragazzo, che era ospite di una comunità per tossicodipendenti, si è tolto la vita quattro giorni fa in un ospedale di Galatina, a Lecce, dove gli operatori del centro avevano cercato di farlo ricoverare. Una storia dall’epilogo inatteso, in quanto Luca – iscritto alla facoltà di Ingegneria e calciatore dilettante – non sembrava aver manifestato una forma di grave dipendenza da alcool e droghe. Secondo il racconto dei familiari, si trattava di anfetamine o acidi che in qualche modo, e soltanto nell’ultimo periodo, ne avevano alterato l’equilibrio psicologico.

 

Infine Gerardo Piccirillo, colto da un malore ieri nelle acque del Fusaro. Padre di due figli, l’uomo risiedeva in via San Rocco, nella popolosa frazione periferica della città. Il 37 enne, che si guadagnava da vivere come elettricista e muratore, ieri aveva voluto regalare un ultimo momento di relax di fine estate alla moglie e ai due figli. In mezzo a queste catena impressionanti di lutti c’è stato spazio anche per altre vicende, che fortunatamente sono andate in archivio con un lieto fine. Quella di Diego Nappo, il 18 enne che sarebbe caduto da un balcone all’altezza del corso Europa e quella di due ragazzini che avevano simulato un tentativo di suicidio all’esterno del cimitero di via Vallesana.

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