Violentata all’interno della caffetteria di Marano dove lavorava. Sei anni di reclusione per due persone ritenute responsabili di abusi sessuali ai danni di una ragazzina di poco meno di 14 anni. È quanto ha deciso il Tribunale di Napoli Nord al termine del rito ordinario (un terzo soggetto, che ha scelto l’abbreviato, risulta già condannato a due anni e sei mesi di reclusione).
Marano, violentata dal titolare della caffetteria e dai clienti: condannati a sei anni due dei responsabili
Come spiega Il Mattino, la vicenda risale ad alcuni anni fa, quando i carabinieri arrestarono cinque persone, tre delle quali poi rinviate a giudizio. La ragazzina, residente a pochi metri dall’attività commerciale, aveva prestato servizio per un breve periodo all’interno del bar. Un lavoro saltuario che le serviva a racimolare qualche decina di euro. Proprio nella caffetteria, però, sono avvenute le prime violenze.
Ad approfittare di lei il titolare e alcuni clienti. Gli abusi sarebbero poi proseguiti anche all’esterno, con rapporti sessuali consumati in auto. Per la giovane vittima fu disposto il trasferimento in una casa famiglia, dove a lungo è stata protetta e curata dagli assistenti sociali.
Ricariche telefoniche come pagamento
Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, la minorenne, in cambio del sesso, avrebbe ottenuto ricariche telefoniche e qualche altro regalo di poco valore. A confermare gli episodi di abusi sessuali anche le dichiarazioni della vittima, ascoltata nell’ambito di un incidente probatorio con l’ausilio di psicologi ed esperti.
Il pestaggio
Non è mai stata fatta luce su un episodio inquietante di cui fu vittima il gestore della caffetteria, legato da rapporti di parentela con un affiliato al clan Polverino. L’uomo fu avvicinato da alcuni sconosciuti e pestato in strada. Gli investigatori però non sono mai riusciti a collegare il pestaggio agli abusi commessi ai danni della ragazzina. Non si esclude quindi che si trattasse di una spedizione punitiva.