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Marano, 80mila euro per “autorizzare” i lavori: boss e nipote in manette

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Pretendevano soldi in cambio “dell’autorizzazione” ad avviare lavori. Sono stati arrestati con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso Lorenzo Nuvoletta e Antonio Orlando, 41 e 65 anni, il primo nipote del noto capoclan mafioso, di cui porta nome e cognome, e il secondo boss dell’omonimo clan, legati da vincoli di parentela.

Marano, boss e nipote chiedono il pizzo a imprenditore edile: arrestati

A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi gli esponenti di spicco del clan Orlando i carabinieri di Marano. I fatti contestati sono stati commessi tra la fine 2017 alla metà del 2018 ai danni di un imprenditore edile costretto a versare ben 80mila euro in più tranche, dilazionati in otto mesi.

La vittima stava realizzando 12 appartamenti a Marano. Le indagini sono scattate grazie a una conversazione intercettata il 12 novembre 2020. L’imprenditore fu convocato nel corso di un incontro a pranzo in un agriturismo, al quale hanno preso parte anche altre persone, oltre agli indagati e all’imprenditore.

Appuntamento con la camorra

All’appuntamento, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, c’erano andati entrambi, il nipote del capoclan (Lorenzo, figlio di Ciro, fratello di Lorenzo Nuvoletta, ndr) e lo “zio” (così chiamavano il boss Orlando, il quale ci tenne a precisare alla vittima che era latitante da 10 anni). Ad occuparsi della riscossione sarebbe stato poi Lorenzo Nuvoletta. I versamenti sarebbero avvenuti in un ristorante durante una cena.

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