E’ il giorno della verità, il giorno della resa dei conti. Il giorno in cui si scopriranno le carte di tutti, opposizione inclusa. I dissidenti di maggioranza (almeno cinque consiglieri), da giorni in rotta di collisione con il sindaco Liccardo, decideranno il destino dell’amministrazione in carica. Si asterranno, voteranno contro il bilancio o si segnaleranno per un clamoroso dietrofront?
E il sindaco, dal canto suo, cederà in extremis, per evitare la bocciatura del bilancio, che per il secondo anno consecutivo (caso più unico che raro) arriva in aula corredato dal parere sfavorevole del collegio dei revisori dei conti? L’attesa è grande, spasmodica e per questo l’auditorium di via Falcone potrebbe essere gremito in ogni ordine di posti. I numeri per il primo cittadino – a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultim’ora (le pressioni delle alte sfere dei partiti potrebbero aver sortito qualche effetto) – appaiono risicatissimi.
Sulla carta Liccardo può contare su 8-10 consiglieri. Tutto dipenderà insomma dal comportamento dei dissidenti (Ncd e Diguidiani) e da quello della minoranza, chiamata quanto meno ad andare a vedere il “gioco” di chi ritiene di aver subito un torto politico dal primo cittadino e di chi, all’interno della stessa opposizione, sta ormai da tempo giocando su più tavoli ed è tentato di prestare soccorso alla maggioranza.
Intanto Liccardo, stuzzicato dalle parole di Antonio Di Guida, che ha parlato “di fallimento amministrativo, invitandolo a dimettersi per il bene della città”, fa sentire la propria voce all’immediata vigilia della seduta odierna. “Mi spieghi Di Guida in cosa avrei fallito? Quali sono stati i provvedimenti che non ho adottato? Ho avviato il risanamento dei conti pubblici, abbiamo sbloccato fondi e progetti del Piu Europa e quelli regionali. Se non è una questione di poltrone, cosa mi addebita? Sono sereno, andrò avanti per la mia strada e non accetto ultimatum”.
Indipendentemente dall’esito del voto sul bilancio, il dato politico è ormai tratto: se pure dovesse superare lo scoglio odierno, da domani Liccardo dovrà fare i conti con i numeri e con rapporti completamente deteriorati. Da domani, insomma, niente sarà più come prima.