Marano. Buttati a scuola i giocattoli di un bimbo autistico, la dirigente chiarisce

Marano. Giochi e materiali ludo-didattici di un bambino autistico, di 5 anni, messi via da un gruppo di mamme autorizzate a fare pulizie in alcune aule della scuola Ranucci a Marano. Motivo? Temevano che quei giocattoli, vecchi e consumati, potessero portare infezioni ai loro figli.

Come si legge su La Repubblica, il piccolo ha avuto una crisi in classe quando non ha trovato i giochi ai quali era affezionato. La mamma è immediatamente stata allertata e si è rivolta all’assessore alla Scuola del Comune di Marano, Bianca Perna.

Marano, buttati a scuola i giocattoli di un bimbo autistico

La notizia ha fatto prima il giro della chat della classe, poi è arrivata a Radio Crc, che l’ha diffusa sulla sua pagina Facebook. “La madre del piccolo mi ha chiamata per avere contezza del perché la classe fosse stata svuotata dei giochi e del materiale didattico – dice Perna – Mi sono sentita subito di tranquillizzarla. Questa storia denuncia certamente una mancanza di sensibilità da parte di chi ha compiuto questo gesto, ma ci sentiamo di escludere qualsiasi responsabilità dell’istituto rispetto all’accaduto: la Ranucci, come altre scuole del territorio, è un’eccellenza”.

La nota della dirigente scolastica

La dirigente scolastica, Antonietta Guadagno, a capo dell’istituto comprensivo “Amanzio – Ranucci – Alfieri”, ha appreso dell’episodio ieri mattina. E, attraverso una nota, pubblicata sul blog Calvizzanoweb, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda: “La dismissione di alcuni giocattoli, inoltre, è stata fatta sotto la vigilanza dei docenti e non certamente per motivi di infezioni, ma poiché erano rotti e ormai inefficienti. Non esistono, inoltre, giochi “personali” a scuola: si vive in una “comunità” dove tutto si condivide tra tutti i bambini”, ha scritto la presidente.

Poi prosegue: “Le mamme della sezione, grazie all’efficace lavoro di inclusione svolto a scuola, non sapevano nemmeno che ci fosse in sezione un alunno con autismo: tutti sono “diversi” nella personalizzazione dell’insegnamento/apprendimento e tutti “uguali” nei diritti”.

La dirigente Guadagno ha anche contestato l’uso con il quale si è fatto delle foto e delle riprese diffuse su Whatsapp, soprattutto da parte di alcuni membri dell’amministrazione comunale: “C’è stato un tam tam mediatico deleterio, nel quale anche membri dell’amministrazione comunale locale, mi spiace dirlo, pronti a cavalcare l’onda di notizie allettanti, manipolandole per ottenere un fugace protagonismo temporaneo”

Poi ha aggiunto: “Quando si carpiscono informazioni via telefono, whatsapp e radio private, senza verificare l’attendibilità delle fonti, e non si pensa due volte (pur di accaparrarsi il primato di “fare notizia”) a pubblicare informazioni distorte, si rischia di compromettere il certosino, faticoso e graduale lavoro di costruzione dell’inclusione sociale e della comunità scolastica che quotidianamente si prova a fare tra le pareti di un edificio scolastico”, si legge nella missiva della presidente.

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