I problemi? Troppe gare, troppi allenamenti settimanali. Un campo del genere – come evidenziato a più riprese dagli esperti – non può sopportare più di due gare alla settimana. Come se non bastasse, poi, ormai da anni delle operazioni di risemina – da effettuare durante i periodi di pausa delle attività agonistica – non ve ne è più traccia. Non basta insomma tagliare l’erba e innaffiarla, tra l’altro con acqua potabile, per poterla preservare ed avere un manto almeno in buone condizioni. Non va meglio nemmeno sul fronte strutturale. L’impianto si presenta fatiscente in alcuni punti e necessiterebbe (anche a causa della scarsa cura di chi ne usufruisce) di urgenti interventi di restyling, anche negli spogliatoi.
Capitolo acqua. Ancora oggi, nonostante le decine di denunce lanciate da questo portale, si assiste allo sperpero dell’acqua potabile (quasi un milione di litri in un anno) per irrorare il prato. Acqua che è ancora pagata dai contribuenti, in quanto non è stato mai installato un contatore a carico del gestore. Infine la beffa dei finanziamenti.
Finanziamenti. Circa 700 mila euro, stanziati tra il 2007 e il 2008 dal ministero alle Politiche giovanili per l’ampliamento della struttura, sono svaniti in quanto l’ente – per questioni di equilibri di bilancio – non può accendere nuovi mutui presso la Cassa depositi e prestiti.