E compromesso fu. Ma alla fine la montagna, almeno a nostro avviso, ha partorito soltanto un topolino. L’atteso faccia a faccia (il secondo nell’arco di quindici giorni) tra i rappresentanti dei quattro dissidenti di maggioranza e il sindaco Angelo Liccardo, fissato per ieri, si è risolto con un accordo tra le parti. Dalle richieste di maggiore coinvolgimento politico all’azzeramento della giunta e, infine, all’ipotesi di un possibile mini rimpasto, si passerà a un giro di deleghe, anzi di delega. In cambio della pace o tregua che sia, il primo cittadino revocherà, con ogni probabilità tra una decina di giorni, quantomeno la delega alle Politiche sociali al vicesindaco Teresa Giaccio, già da tempo bersaglio dei consiglieri dissidenti e di alcuni pezzi della minoranza consiliare.
La delega in questione, secondo quanto sarebbe stato stabilito ieri, dovrebbe essere mantenuta ad interim da Liccardo, ma non si esclude (per l’immediato futuro) il conferimento di una sorta di incarico (consigliere delegato) al rappresentante del civico consesso Salvatore De Stefano. Di rimpasto, quello auspicato da più parti, se ne parlerà a settembre. “Sono stati fissati alcuni punti – dice Di Guida – Innanzitutto abbiamo dimostrato di non essere in alcun modo legati alle poltrone, ma soltanto interessati al bene comune. C’è stato un chiarimento e nel contempo abbiamo avuto la rassicurazione che ci sarà una maggiore collegialità nelle scelte, motivo per cui ci siamo battuti in queste settimane. C’è inoltre la certezza del rimpasto a settembre. In questo lasso di tempo avremo modo di valutare al meglio l’operato degli assessori”.