Marano, il dirigente De Biase pronto ad andare via: avrebbe litigato pesantemente con il sindaco Liccardo

L’ultima domanda per assurgere a ruolo di dirigente presso altri enti più prestigiosi, l’avrebbe presentata al protocollo della Regione in questi giorni: sarebbe la terza nel giro di un paio d’anni. Luigi De Biase, dirigente dell’area amministrativa e, ad interim, dell’area vigilanza (riveste il ruolo di pubblico ufficiale, essendo anche il capo pro tempore della Polizia municipale), memoria storica del Comune di Marano per la sua antica presenza presso l’ente (prima da impiegato, poi da funzionario, infine da dirigente) starebbe ormai ai ferri corti con il sindaco Angelo Liccardo. I rapporti tra i due non sarebbero mai stati idilliaci, ma, adesso, si sarebbero incrinati ulteriormente da diventare quasi impossibili. Qualcuno, in questi giorni, li avrebbe visto litigare pesantemente: i presenti sarebbero dovuti intervenire per evitare che l’alterco degenerasse in uno scontro violento.

De Biase, da noi interpellato, smentisce tutto sul presunto litigio, ma non rinnega di aver prodotto diverse domande da dirigente presso altri enti.

“Migliorare professionalmente – dice De Biase – ritengo posa rientrare nelle legittime aspirazioni di qualsiasi professionista, specie in chi come me ha dovuto lottare e superare contrasti più disparati per raggiungere posizioni di vertice e di prestigio. Sono iscritto sia nell’elenco regionale degli idonei all’incarico di direttore generale di aziende sanitarie ed enti del servizio sanitario regionale, sia all’albo dei direttori generali per il turismo e il commercio. In entrambi gli elenchi figuro tra i primi sessanta. Certo, nella mia vita professionale non sono mancati incidenti di percorso, ma ne sono sempre uscito a testa alta. Ho subito due procedimenti disciplinari, entrambi archiviati; sono stato coinvolto in un procedimento, a mio avviso poco chiaro, davanti alla Corte dei Conti insieme ad altri amministratori per una richiesta di risarcimento danni complessivi di 580mila euro e assolto per improcedibilità, il che avvalora le mie parole “poco chiaro”, perciò chi vuole intendere, intenda”.

Domenico Rosiello.

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