Marano, il presidente della sede dell’Unione nazionale mutilati denuncia il sindaco Liccardo alla Procura. Spinosa: “Il nostro edificio è fatiscente, ma il Comune non interviene”

Bagarre e proteste sulle condizioni strutturali della sede dell’Unione Nazionale Mutilati Per Servizio di viale Duca D’Aosta. Una denuncia all’autorità giudiziaria è stata inoltrata, lo scorso 15 ottobre, dal presidente dimissionario dell’Associazione Antonio Spinosa nei confronti del sindaco Angelo Liccardo. Tre pagine, corredate da 20 allegati (fotografie, documenti e atti), per denunciare il “mancato intervento manutentivo da parte del Comune di Marano”.
Spinosa, in più di un’occasione, tra la fine del 2013 e l’anno in corso, aveva diffidato e segnalato all’Ente le “fatiscenti condizioni dei locali di proprietà comunale”, occupata dagli iscritti all’Unione Nazionale Mutilati Per Servizio alla luce di un contratto sottoscritto (comodato d’uso con scadenza decennale) il 3 ottobre del 2013, richiedendo nel contempo una serie di sopralluoghi e interventi tesi a scongiurare pericoli per la pubblica e privata incolumità. Nello specifico l’ex presidente, dimessosi a seguito di una turbolenta riunione a cui hanno partecipato i rappresentanti amministrativi e tecnici del Comune di Marano, Teresa Giaccio e Davide Ferriello, il tenente della locale stazione dei carabinieri Francesco Tessitore e il presidente provinciale dell’Unms Carmine Diez, pone l’accento sullo “stato di degrado e abbandono in cui versano gli immobili, con riferimento agli intonaci, alle mura perimetrali, all’impianto elettrico, al soffitto, alla grondaia e ai fenomeni infiltrativi che, di fatto, rendono difficile l’utilizzabilità degli stessi, nonché all’imminente pericolo di crollo”. Lavori che, da contratto, competerebbero al Comune di Marano, trattandosi di interventi di manutenzione straordinaria e quindi non a carico del comodatario.
Nella sua denuncia Spinosa segnala inoltre (la cosa è nota da tempo negli ambienti amministrativi ed è stata in passato segnalata dagli organi di stampa) di una struttura abusiva, che occupa spazi riservati all’Unms e riservata alla distribuzione di pacchi alimentari per gli indigenti. Una struttura che, qualche tempo fa, venne ristruttura proprio dal Comune di Marano e assegnata ai volontari che, a loro volta, erano stati privati della sede di via XXIV maggio, quella ubicata nei locali dell’ex Ipab.

“Mi sono dimesso – spiega Spinosa – per evitare ogni forma di strumentalizzazione, sia perché l’Unms provinciale avrebbe riscontrato una carenza di legittimità nella stipula del contratto con il Comune sia in forma di protesta verso l’ente cittadino, che non ha inteso provvedere all’avvio degli interventi a carattere manutentivo. Siamo un’associazione storica, tra le più antiche in Italia ma non siamo in alcun modo tutelati. Eppure in città ci sono altre associazione, tra cui quella dei finanzieri e dei carabinieri, che occupano più sedi, che non versano alcunché all’Ente e alle quali è garantita perfino il pagamento dell’elettricità. E’ una vergogna, un’ingiustizia – tuona Spinosa – per questo ho deciso, tramite l’avvocato Folchino, di denunciare,il tutto ai carabinieri di Marano e alla Procura di Napoli nord”. In una recente relazione, sollecitata dall’Unms (nelle more della definizione della problematica ha poi disposto la chiusura della sede) e a seguito delle denunce di Spinosa, i tecnici del Comune di Marano asseriscono “l’edificio non presenta danni strutturali bensì segni di vetustà”.

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