Logoteleclubitalia

Marano, la storia di Antonio continua a tenere banco. I chiarimenti della Regione e le soluzioni praticabili.

Banner Union2 Sito
Gif I Tipo

Marano. Antonio soffre di una malattia gravissima e rara: la sindrome di Smith-Lemli-Opitz, legata alla microcefalia, a un grave ritardo psicomotorio e neurologico. Ha 22 anni, ma è come se ne avesse meno di 3, e necessita di cure costanti, quelle che da 22 anni gli garantiscono papà Mario, disoccupato, e mamma Maria, casalinga. Due anni fa, dopa una vita passata tra ospedali, Asl e uffici comunali, arriva per loro l’ennesima mazzata: l’Asl assegna alla famiglia Guida – così come previsto dai protocolli del servizio sanitario regionali – una nuova fornitura di alimenti. Si tratta di integratori che sostituiscono i vecchi omogeneizzati, ma che vengono rifiutati da Antonio. Non riesce a deglutirli, li vomita.

Il calvario. Il ragazzo ne consuma almeno dieci al giorno. A questi si aggiungono circa 50 biscotti e tutti – omogeneizzati compresi – prodotti da una nota casa del settore. Inizia a questo punto il via vai tra gli uffici dell’Asl, dei servizi sociali del Comune, per garantire ad Antonio i prodotti indicati dai medici del Policlinico di Napoli. Un calvario che non sortisce alcun risultato. Gli ospedali attestano che il ragazzo non può far a meno di quegli specifici prodotti, quelli utilizzati fino al 2012; l’Asl, dal canto suo, sostiene di essersi rapportata ai protocolli regionali e di non poter riassegnare le vecchie forniture. I genitori di Antonio, allora, cercano di provvedere autonomamente all’acquisto dei vecchi prodotti, ma con l’assegno per l’invalidità e l’accompagnamento, poco meno di 700 euro al mese, non riescono a coprire tutte le spese e le cure di cui necessita il primo dei loro tre figli. E così, ormai da mesi, a Maria e Mario non resta che bussare alla porta del Comune. Chiedono aiuto, sono disperati. Qualche amministratore, di tanto in tanto, riesce a reperire qualche scatola di omogeneizzati, facendo leva sulla Croce rossa, le associazioni di volontariato, la Chiesa, le farmacie della zona. Ma non basta: il ragazzo, oggi, pesa soltanto 46 chili e gli aiuti, saltuari, non possono di certo garantire la risoluzione del problema.

Md Topo Banner 1920x300 Desk Sito

I chiarimenti della Regione e le soluzioni praticabili. La Regione, con una nota inviata al Comune di Marano il 17 giugno del 2013 e relativa ad altri due casi di bambine affette da patologie grave,  ha richiamato gli atti deliberativi regionali con i quali chiarisce che gli “omogeneizzati, non essendo alimenti dietetici ai fini speciali, non sono contemplati nel contesto della nutrizione artificiale”. Essi sono stati sostituiti da altri prodotti “arricchiti di vitamine e minerali”. Tuttavia, nella stessa missiva inviata all’Ente, il sub commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro del settore sanitario, afferma che – “rilevata la gravità e la complessità della patologie e le possibili ricadute psicologiche conseguenti ad una interruzione o modifica del trattamento”, si chiede al Comune di “valutare la possibilità di predisporre un intervento socio-economico per garantire l’acquisto mensile degli omogeneizzati. La cifra che permetterebbe alla famiglia Guida di ritrovare un briciolo di serenità si aggira sui 3 mila euro l’anno. Una somma non certo proibitiva. C’è chi invoca ora un intervento dell’Amministrazione, chi invece spinge affinché si tenti la strada dell’accordo con le ditte specializzate o le farmacie della zona. Ma intanto, mentre si discute, la situazione peggiora di giorno in giorno.

Md Topo Banner 1920x300 Desk Sito
Md Topo Banner 1000x800 Mobile Sito

Ti potrebbe interessare

Torna in alto