Marano, larghe intese, giunta di salute pubblica? Più facile che si ricompatti il fronte interno

Chi conosce la politica e la vive giorno dopo giorno sa cosa succede. In alcuni casi si dice meglio due feriti che un morto. Ed è così che, verosimilmente, si chiuderà lo scontro (dai toni a dir poco infuocati) tra il sindaco Angelo Liccardo e il gruppo di consiglieri dissidenti che ha sposato, tra l’altro, la linea di Antonio Di Guida. Le larghe intese, auspicate da più parti, sia da qualche fedelissimo del primo cittadino che da qualche oppositore che non vede l’ora di fare il cosiddetto salto della quaglia, difficilmente troveranno attuazione. Per una serie di ragioni, alcune complesse, altre di facile lettura. Un progetto del genere, per andare in porto, dovrebbe infatti essere di ampio respiro, incentrat su alcuni punti strategici e dovrebbe contemplare il coinvolgimento di gran parte del civico consesso.

 

Eventualità che allo stato non è praticabile, a meno che il sindaco non decida (in sostanza) di “consegnarsi” a navigati esponenti politici del territorio, che a quel punto pretenderebbero e imprimerebbero (giustamente) il loro indelebile e personalissimo marchio di fabbrica al nascente progetto. Altra considerazione. L’ingresso in pianta stabile nella squadra di governo o in appoggio ad esso di una parte (3-4?) consiglieri di minoranza determinerebbe, nel piccolo-medio termine, un’ulteriore spaccatura nella maggioranza, posto che chi dovesse cedere alle lusinghe non lo farebbe soltanto per amor di patria o carità cristiana. C’è poi un ulteriore aspetto. Chi correrebbe il rischio, nella migliore delle ipotesi, di esser accusato di aver tradito il mandato del proprio elettorato? E chi si esporrebbe ad attacchi, manifesti e quant’altro? Difficile – come già rilevato in un precedente articolo – che a una simile operazioni si prestino esponenti politici esperti, come Bertini o gli altri consiglieri de L’Altra Marano, o forze politiche (Pd in primis) che hanno, nel medio e lungo termine, ben altri progetti politici.

 

L’ipotesi di una giunta di salute pubblica contemplerebbe – come dicevamo – il coinvolgimento di quasi tutti i rappresentanti del Consiglio e solo in tal modo, tutti o quasi, si sentirebbero per così dire al sicuro. Difficile, senza che vi sia questo coinvolgimento generale, che possano abboccare gli Iacolariani, ma anche un altro navigato consigliere che risponde al nome di Pasquale Coppola. E allora come finirà? Volente o nolente, pur turandosi il naso, Di Guida e Liccardo saranno costretti con ogni probabilità (almeno per un altro po’) a sotterrare l’ascia di guerra.

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