Giuseppina Pennino, Gaetano Orlando e Paolo Longoni: sono questi i nomi dei tre assessori della giunta Liccardo che a settembre, in concomitanza con la ripresa della normale attività amministrativa, potrebbero dire addio al Comune di Marano. Il rimpasto tanto atteso da alcune componenti del civico consesso dovrebbe dunque esaurirsi con questi tre cambiamenti, tra l’altro per molti versi già annunciati dalle pagine del nostro portale. I tre assessori tirati in ballo cederanno il posto ad altri, probabilmente a un tecnico e un paio di attuali consiglieri, non per particolari demeriti personali (Longoni, tra l’altro, gode della massima stima da parte del primo cittadino), ma più per un ragionamento complessivo, per riequilibrare i rapporti di forza all’interno della squadra di governo, per questioni strettamente private, per dare maggiori visibilità a consiglieri o forze politiche che in questi mesi hanno più volte manifestato il proprio disappunto o, infine, per consentire ad altri di entrare in Consiglio comunale. Dal turn over dovrebbero salvarsi Teresa Giaccio, vicesindaco finito più volte nel mirino dei suoi stessi compagni di viaggio, Gennaro Ruggiero, assessore al Commercio e al Piu Europa, e Domenico D’Ambra. Quest’ultimo, in caso di abbandono o esautoramento, non uscirebbe completamente di scena; anzi rientrerebbe in campo in qualità di consigliere comunale. Sullo sfondo ci sono le elezioni regionali della prossima primavera: un appuntamento importante anche per il sindaco Liccardo, che da un lato dovrà tenere conto delle logiche da manuale Cencelli e cercare di serrare i ranghi, ricomporre le fratture per portare acqua al proprio mulino e a quello dei suoi referenti regionali; dall’altro dovrà dare nuovo impulso all’azione amministrativa, apportando correttivi adeguati laddove si sono verificate le falle, premiando i più meritevoli e, nel contempo, pretendendo di più dai suoi collaboratori, assessori e funzionari. Un’operazione non facile, che richiederà sangue freddo, mente lucida, ma anche un pizzico di coraggio, maggiore “sfrontatezza” e decisionismo nell’affrontare situazioni endemiche e particolarmente intricate. Quali? Le case comunali, la grana dei rifiuti, le antenne per la telefonia mobile, il piano urbanistico comunale, qualche progetto del Piu Europa ancora al palo.