Marano. E’ di appena pochi giorni fa la notizia che il Comune ha perso un finanziamento ministeriale di oltre 400mila euro per la messa in sicurezza di tre scuole di Marano, per non aver rispettato il termine ultimo del 30 aprile 2016 per concludere l’iter delle rispettive aggiudicazioni provvisorie dei lavori. Resta, però, la speranza della concessione di una proroga chiesta al Ministero delle Infrastrutture, come ha chiarito al nostro sito l’assessore alla Pubblica Istruzione, Anna Sorrentino.
Come resta ancora in piedi la speranza che non vada perso il finanziamento regionale di 480mila euro per il completamento dei lavori dell’asilo nido, ubicato nell’area confiscata alla di via San Rocco, come dichiarò a Teleclub il rup (responsabile unico del procedimento) dell’opera, ing. Gianluca Buonocore, dipendente dell’ufficio tecnico. Speriamo che non valga anche per Marano il vecchio proverbio “Chi di speranza vive, disperato muore”. Già, perché in un recente passato ci sono perlomeno due casi di finanziamenti regionali “toccati con mano” e poi definitivamente persi.
A inizio 2012, durante la sindacatura Cavallo, andarono in fumo 600mila euro di finanziamento regionale per la costruzione di un’area mercatale. La zona individuata era un terreno di circa 9mila metri quadrati tra via Vallesana e via Campania, accanto al parcheggio pubblico vicino al cimitero. Il progetto del Comune di Marano, redatto dall’ing. Davide Ferriello, impiegato dell’Ufficio tecnico, si classificò al primo posto tra gli 11 ammessi al finanziamento. Per ottenerlo materialmente, occorreva, però, terminare l’iter dell’appalto entro il 20 febbraio 2012, cosa che, naturalmente non avvenne e, proprio come è accaduto per i fondi per la messa in sicurezza delle scuole, il finanziamento sfumò.
Ma non è mai arrivato anche il finanziamento regionale di 700mila euro (ai quali andavano aggiunti, a titolo di cofinanziamento, un milione di euro di fondi comunali) per la realizzazione di un Centro polifunzionale in una parte dell’ex convento Santa Maria delle Grazie di piazza Trieste e Trento, dove sono ubicati anche gli uffici anagrafe del Comune.
Il progetto fu varato durante l’amministrazione Cavallo e comprendeva due step: Azione 1 che riguardava i lavori di ristrutturazione di tutto l’immobile; Azione 2, riguardava la gestione del Centro polifunzionale, che doveva avvenire attraverso l’istituzione di laboratori educativi e culturali, servizi informativi e di orientamento, finalizzati a sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro. Resta il capitolo dei fondi Più Europa persi, ma è tutt’altra storia che affronteremo prossimamente.
Di Mimmo Rosiello