Marano. Rischia di scomparire la scuola media ex plesso San Marco (ubicata nell’omonima frazione periferica di Marano), se, entro l’inizio del nuovo anno scolastico, il Comune non provvederà a ristrutturare la sede promessa dell’edificio ex Giudici di Pace di zona Cesina. I lavori di adeguamento a scuola, solo del piano terra della struttura, furono appaltati nel 2014, ma, a distanza di circa due anni, non sono ancora partiti. Il motivo lo chiarisce Elio Belmare, ex assessore ai Lavori Pubblici nella prima giunta Liccardo.
“Perché – dice – nei locali giacevano diversi faldoni di documenti giudiziari per i quali non si è mai provveduto a trasferirli nei nuovi uffici del Giudice di Pace di piazza Escrivà de Balguer”. A chi compete toglierli?
“Sicuramente non al Comune – risponde Belmare – altrimenti avremmo già ottemperato”.
“Quei documenti – afferma la dirigente dell’Istituto comprensivo San Rocco, Palmira Masillo, sotto la cui giurisdizione gravita anche la scuola San Marco – sono stati tolti diversi mesi fa: lo appurammo durante un sopralluogo al quale partecipai insieme agli ex assessori Sorrentino (Pubblica Istruzione) e Paragliola (Periferie). A maggior ragione, dunque, non si capisce perché i lavori non sono mai iniziati”.
Lavori che sarebbero serviti a ricavare diverse aule, dove poter ospitare classi di materna, elementari e medie, nelle more di reperire, nelle pieghe del bilancio comunale, ulteriori risorse per ristrutturare anche il primo piano.
La problematica della scuola San Marco è stata evidenziata dalla preside dell’Istituto comprensivo San Rocco (comprende 5 plessi), anche durante il recente incontro tenutosi al Comune tra i dirigenti delle scuole di Marano con l’architetto Michela Romano, responsabile del Settore Lavori Pubblici e il geometra Gianni Napoli, tecnico referente del Servizio Manutenzioni. Una riunione che è servita a fare il punto sulla situazione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie delle scuole.
“Sono anni – continua la combattiva preside – che ci promettono l’assegnazione della nuova sede, ma quest’evento non si è mai concretizzato. Adesso, si parla di consegna per il nuovo anno scolastico, intanto l’incertezza dei tempi ha determinato sfiducia nei genitori che stanno provvedendo a iscrivere ai loro figli altrove. Se non ci daranno la nuova sede sarò costretta a chiudere la struttura a causa del dimensionamento degli alunni”.
Una situazione assurda, dunque, se si pensa che a dicembre 2014 erano stati dati per imminenti i lavori di adeguamento dell’edificio ex giudici di Pace. Furono affidati alla ditta SI.CA. di Marano per un importo di 9mila997euro al netto del ribasso del 15% (applicato d’ufficio) e fu nominato anche il geometra Luigi Napolano di Marano, quale direttore dei lavori e coordinatore per la sicurezza, che avrebbe dovuto percepire una parcella di 1315,37 euro oneri inclusi.
Ma sono in tanti a chiedersi se con appena 15mila euro impegnati si pensa di poter trasformare un edificio container in una scuola a norma.
L’avventura dei bambini della materna e della media (quelli dell’elementare sono sistemati in un altro piccolo edificio ubicato sempre in zona San Marco) della frazione periferica di Marano inizia una quindicina di anni fa, quando furono sistemati in un angusto prefabbricato (per il quale il Comune pagava l’affitto a privati), in un appezzamento di terreno dove sarebbe dovuto sorgere un mega complesso edilizio. Poi, quell’area servì ai proprietari e il prefabbricato fu smantellato. Così i bambini della materna, nel 2013, ai tempi dell’assessore alla Pubblica Istruzione Domenico D’Ambra, furono trasferiti dal container al Plesso elementare di San Rocco, in aule ricavate dai laboratori e dal refettorio.
Eppure, nel 2011, l’assessore all’Urbanistica della giunta Cavallo, Emma Buondonno, annunciò attraverso un comunicato stampa, che sarebbe terminata l’odissea dei genitori e degli alunni del plesso San Marco.
“L’amministrazione – dichiarò Buondonno, in un comunicato stampa – è riuscita ad avviare l’iter per dare alla periferia di San Marco una scuola con la S maiuscola. Il mutuo per la costruzione della scuola (circa 3milioni) era già stato accesso, ma i lavori non partivano perché bisognava rivedere tutto le delibere che riguardavano la zona “C4”. Per poter velocizzare l’iter, e dare a San Marco una scuola, siamo riusciti (d’intesa con la Provincia) ad usufruire del “Decreto Sviluppo”, che prevede la realizzazione di opere di utilità pubblica su suolo pubblico. Inoltre – concluse – sull’area intorno all’edificio verrà sistemata la viabilità pubblica”.
Tutto è rimasto come prima, anzi peggio di prima.
di Mimmo Rosiello