Marano, no alla struttura commerciale a Città Giardino: scatta il ricorso al Tar

No alla struttura commerciale per la media distribuzione nella zona di via Del Mare (Città Giardino), scatta il ricorso al Tar. Il diniego era stato sancito, qualche mese fa e alla luce di alcuni pareri legali, da un atto sottoscritto dall’apparato dirigenziale del Comune. Ma ora i proprietari dei locali posizionati in via Del Mare – che da anni attendono il via libera – hanno deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. Della vicenda si discute oramai da anni, anche perché a Marano il Siad (Strumento integrato per l’apparato distributivo), risalente agli inizi degli anni Duemila, non contempla la presenza sul territorio comunale di strutture per la media e grande distribuzione commerciale. Le direttive regionali in materia prevedono che i Comuni “devono provvedere a dotarsi dello specifico strumento di intervento per l’apparato distributivo, concernente le localizzazioni delle medie e grandi strutture di vendita, nel rispetto delle destinazioni d’uso delle aree e degli immobili stabilite dallo stesso strumento, che costituisce piano di strumento integrato del piano regolatore”. E’ previsto inoltre che le aree entro le quali le grandi strutture di vendita possono essere realizzate, devono essere dichiarate “espressamente compatibili con tale collocazione, con predisposizione di infrastrutture e dimensionamenti idonei”. Nello specifico, l’area (zona E del piano regolatore) in cui dovrebbe sorgere la nuova struttura commerciale è tra quelle ad elevato rischio idrogeologico ed è poco, o meglio per niente fornita dal punto di vista infrastrutturale. I richiedenti delle autorizzazioni battono invece sul fatto che, nel corso degli anni, hanno già ottenuto dal Comune una serie di autorizzazioni amministrative: atti che costituirebbero variante al piano regolatore. E’ anche vero, tra l’altro, che molte delle attuali attività configurate come strutture di vicinato (fino a 250 metri quadri) lo sono in realtà soltanto sulla carta, in quanto molti imprenditori hanno dichiarato – facendo leva su alcuni escamotage più volte indicati anche sulle pagine di questo portale – superfici di vendita inferiori a quelle stabilite dalle normative

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