Un’indagine lampo quella dei carabinieri della Compagnia di Giugliano per catturare il killer del gioielliere Salvatore Gala, ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra lunedì e martedì nel suo negozio di via Merolla a Marano.
Il blitz per stanare il presunto assassino è avvenuto la serata successiva al delitto nell’hotel Oriente ad Ischia. In manette è finito Maurizio De Fenza, 31enne pregiudicato maranese. Secondo gli investigatori dopo l’omicidio si sarebbe recato sull’isola verde per provare a rendersi irreperibile e forse per far scomparire le tracce di polvere da sparo dalla mani.
Portato in caserma a Giugliano è stato messo sotto torchio per diverse ore ma non ha confessato e non ha fornito altri elementi utili alle indagini. A suo carico – come sottolineato dalla Procura di Napoli Nord – i militarti dell’Arma hanno comunque raccolto gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Nella sua abitazione – situata a poca distanza dalla gioielleria Gala – a seguito di perquisizione sono state ritrovate le chiavi dell’auto della vittima ed alcuni preziosi che sarebbero stati asportati dalla cassaforte ritrovata aperta e vuota.
De Fenza, detto ‘o Mamozio, è un personaggio già noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino alla malavita locale. Non un pezzo da 90 ma comunque un elemento noto per la vicinanza al gruppo dei cosiddetti “Carrisiani”. Il suo nome compare infatti anche nell’ordinanza dell’ultimo blitz che ha portato all’arresto di capi e gregari del clan Orlando. Il pm della DDA aveva chiesto per lui gli arresti domiciliari per una presunta estorsione ad un’agenzia di scommesse di Marano ma la richiesta era stata rigettata dal GIP.
Il 31enne, inoltre, è legato da vincoli di parentela con Luigi Esposito, alias o Celeste, elemento di spicco dei clan Nuvoletta e Orlando. Il movente preciso dell’omicidio, però, è ancora poco chiaro. Tante le ipotesi ancora in campo ed i rumors vociferati in città sulla vita privata del gioielliere di Qualiano noto col nome di Maurizio.
L’uomo, 43enne, divorziato e con una figlia di 7 anni, sarebbe stato implicato in una torbida storia di sesso e droga, ma si parla anche di un debito non onorato. Gala si sarebbe rivolto di recente ad un’agenzia di pegni, forse per una partita di cocaina da pagare. I due, presunto assassino e vittima, sarebbe stati molto amici ed avrebbero passato insieme le ultime ore. Poi per cause ancora da accertare ‘o Mamozio l’avrebbe colpito a morte e svuotato la cassaforte. Il killer avrebbe poi provato a rimuovere le immagini della webcam posizionata all’esterno del negozio ma l’operazione sarebbe riuscita solo a metà e la fuga sarebbe stata immortalata anche da altre telecamere della zona.
Insomma dopo il fermo disposto dall’autorità giudiziaria resta ancora il giallo sulle cause dell’uccisione e sono diversi i punti interrogativi in cerca di una risposta. Orasi attende l’udienza di convalida che dovrebbe tenersi nella giornata di domani.