Marano. Terminato il processo penale che ha visto coinvolti l’ex dirigente del servizio Economico-Finanziario ai tempi dell’ex sindaco Perrotta, Mimmo De Biase, e l’ex Primo cittadino di Marano Mauro Bertini. La dottoressa Giuliana Taglialatela, della sezione GIP del Tribunale di Napoli ha assolto Bertini, “perché il fatto non sussiste”. La querelle tra i due scoppiò nel 2010: De Biase querelò per diffamazione Bertini che in quel periodo era consigliere comunale di opposizione, perché in Consiglio comunale aveva dichiarato che la gara per la gestione del servizio idrico sembrava cucita su misura della Publiservizi.
All’epoca, l’ex dirigente dichiarò al periodico l’attesa che avrebbe presentato querela anche per turbativa d’asta: secondo lui Bertini, con le sue dichiarazioni con la gara in corso, ne avrebbe turbato l’esito. Parlarono di capitolato ad hoc, in un manifesto apparso in città, anche i consiglieri di opposizione del Pdl, che chiesero la sospensione della gara e, nel contempo, non risparmiarono accuse sia nei confronti di Bertini, perché, durante la sua amministrazione la Publiservizi arrivò al Comune di Marano, sia nei confronti dell’ex sindaco Salvatore Perrotta per la nuova gara. Non si fece attendere la risposta di Mimmo De Biase nei confronti di coloro che insinuarono ipotetici favoritismi alla Publiservizi.
“Sfido chiunque – disse De Biase – a fare una verifica tra il vecchio capitolato e quello attuale. Premesso che, se è ad hoc, questo vuol dire che lo era anche il precedente: nel nuovo capitolato si possono notare differenze sostanziali che vanno a garanzia dell’ente. Inoltre, con questo capitolato avrebbe potuto partecipare alla gara anche Equitalia, mentre con il precedente non l’avrebbe potuto fare. Infine, sono l’unico dirigente ad aver fatto pagare alla Publiservizi, per inadempienze contrattuali, una penale di 90mila euro”.
Alla fine, però, ebbe ragione chi chiedeva la sospensione della gara. Infatti, non fu più espletata. L’apertura dell’unica busta pervenuta sarebbe dovuta avvenire il 17 gennaio 2011, ma il presidente di gara (lo stesso De Biase) fece sapere, come riportò l’attesa, che non si sarebbe proceduto, perché quel giorno lui era indisponibile. La gara fu sospesa dall’amministrazione Cavallo, mentre per il quarto anno consecutivo fu concessa una proroga del servizio alla stessa Publiservizi. A dare man forte a questa scelta ci pensò la Commissione consiliare “bilancio”, che, attraverso una lettera, invitò il dirigente del Sef a fermare tutto, con la motivazione della necessità di rivedere sia il bando sia il capitolato di gara, per modificarne alcuni passaggi, in modo da consentire, in modo da consentire, in caso di nuova gara, la partecipazione a più ditte.
“Che non vi fosse diffamazione – afferma Bertini – era già chiaro dall’inizio, poiché, della questione, ne parlai nella sede giusta, cioè in Consiglio comunale. Inoltre, il fatto che il Pubblico Ministero abbia chiesto una condanna a una penale di 600 euro, dimostra di quanta poca sostanza ci fosse. Ho perso i conti – aggiunge – ma mi pare che questa sia la diciassettesima assoluzione da un processo per diffamazione ”.
di Mimmo Rosiello