Rigettata la richiesta di arresti domiciliari per Aurelio Taglialatela, il 19enne accusato di aver speronato e ucciso volontariamente Corrado Finale la notte dello scorso 15 settembre mentre viaggiava in scooter con un amico (vero obiettivo dell’assassino). La Procura di Napoli pochi giorni fa, tra l’altro, ha richiesto il rinvio a giudizio per l’indagato.
Marano, speronato e ucciso per relazione amorosa non gradita: respinta richiesta domiciliari per Taglialatela
Il giudice ha dunque confermato la detenzione in carcere per il 19enne. Gli avvocati di parte civile, Adriano Cafiero e Arianna Mocerino, si sono detti soddisfatti della decisione, ritenendola una dimostrazione del corretto svolgimento della giustizia. Alla base dell’omicidio ci sarebbero motivi di rancore di Tagliatela nei confronti dell’amico di Corrado Finale per una presunta relazione amorosa, non gradita, tra quest’ultima e la sorella del 19enne.

“La gravità del reato impone una pena esemplare – hanno dichiarato i legali – affinché sia chiaro che chi commette un omicidio deve affrontarne le conseguenze. La vita è sacra e chi la toglie deve pagare”.