Sono 14 i siti ancora inquinati lungo le coste della Campania su 31 totali. Legambiente ha presentato i dati del campionamento dei volontari di Goletta Verde dedicati al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.
I campioni sono stati raccolti nel periodo che va tra il 19 e il 30 giugno.
Mare: i tratti inquinati in Campania
In particolare sono stati analizzati 5 punti nella provincia di Caserta, 8 nella provincia di Napoli, 14 nella provincia di Salerno e 4 nell’isola di Ischia. E tra questi ci sono siti inquinati o altamente inquinati.
Le criticità maggiori sono state riscontrate nella provincia di Caserta, nei pressi della foce del fiume Savone a Mondragone e dei Regi Lagni a Castelvolturno; nella provincia di Napoli, in corrispondenza della foce del canale di Licola, foce del fiume Sarno, foce del rivolo Neffola a Minori e della spiaggia fronte il rivo San Marco a Castellamare di Stabia; nella provincia di Salerno, la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno sul lungomare di Salerno, la foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano Faiano, la foce del torrente Asa a Pontecagnano/Faiano, la foce di un canale di scarico a Eboli e la foce presso il rio presso via Poseidonia 441, la foce del Tusciano a Pontecagnano/Battipaglia e la foce del fiume Solofrone a Capaccio/Agropoli.
Dalle analisi viene fuori la presenza di batteri di origine fecale che sono sintomo di inquinamento o di scarsa/assente depurazione.