Amici e familiari di Mario Paciolla, il cooperante Onu originario di Frattamaggiore ritrovato morto in circostanze misteriose nel luglio del 2020 in Colombia, non si rassegnano affinché il suo caso sia sepolto. La Procura di Roma ne ha recentemente chiesto l’archiviazione, ma troppi – sostengono- sono gli elementi che portano a credere come quella del suicidio sia solo una falsa pista. Mario, che aveva 32 anni ed è descritto da tutti come un ragazzo solare e amichevole, solo tre ore prima della morte aveva prenotato un biglietto di ritorno per Napoli. Subito dopo il ritrovamento del suo corpo, furono gettati da due funzionari Onu il suo computer e altri materiali sensibili e ripulito con la candeggina l’intero appartamento.
“Come fuoco” è il nome dato alla pellicola che Valerio Bruner, musicista e amico dai tempi dell’università, ha voluto dedicargli.
Il lungometraggio è stato presentato ieri nello spazio comunale di forcella nel giorno dell’inaugurazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani. La kermesse, giunta alla quattordicesima edizione, è diretta da Maurizio del Bufalo. Presente alla proiezione anche il sindaco Gaetano Manfredi che ha assicurato la vicinanza concreta dell’amminizistrazione alla famiglia di Mario.