“Napoli Terzo Mondo d’Europa”, Lorenzo Marone a Teleclubitalia: “Bisogna indignarsi e cercare di migliorare”

L’arretratezza c’è ma è dovuta anche all’irresponsabilità di una politica nazionale. Oggi parliamo di dissesto comunale e aspettiamo che arrivino soldi, chissà se arriveranno mai. D’istinto siamo sempre portati a difenderci, a mettere avanti le positività di questa terra ma in realtà la riflessione profonda va fatta sull’oggetto, sul contenuto dell’articolo de Le Figarò”: queste le parole dello scritto Lorenzo Marone, intervenuto a “Campania Oggi” in merito alla definizione del quotidiano Le figaro di “Napoli Terzo Mondo d’Europa”.

L’intervento di Lorenzo Marone

“Da una parte c’è una narrazione di Napoli che gioca molto su questo. Napoli è un prodotto che vende e innalzare i toni serve a vendere. I media nazionali fanno questo gioco. L’arretratezza c’è ma è dovuta anche all’irresponsabilità di una politica nazionale. Oggi parliamo di dissesto comunale e aspettiamo che arrivino questi soldi, chissà se arriveranno mai. Detto questo, come si fa a dire che sono sbagliati i concetti? E’ tutto vero: a me fa molta paura questo nostro modo di rispondere alle critiche – afferma lo scrittore in diretta -. Non c’è mai un’autoanalisi vera: d’istinto siamo sempre portati a difenderci a mettere avanti le positività di questa terra ma in realtà la riflessione profonda va fatta sull’oggetto, sul contenuto dell’articolo. L’articolo non parla, ad esempio, della dispersione scolastica che è uno dei problemi che più affligge il territorio”.

“Come ho scritto su “Repubblica”, io sono un privilegiato, vivo in un’isola felice, perchè il Vomero è molto lontano da Napoli nel bene e nel male. Andassero a chiedere a chi vive nel degrado. Quest’indignazione, questo sollevarsi, questi slogan sono molto pericolosi. Bisogna indignarsi e cercare di migliorare. La città si risveglia solo quando si viene offesi: bisogna andare oltre l’offesa ” prosegue Marone.

La vera notizia è quella che Napoli si trova al penultimo posto per la qualità della vita. Non possiamo stare solo a raccontarci le positività di Napoli. Io mi auguro che quest’amministrazione possa incominciare a dare una scossa e che possano arrivare questi finanziamenti da Roma” conclude lo scrittore.

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