Un bunker realizzato all’intero di un’abitazione a poche centinaia di metri dalla casa in vicolo San Vito. È il secondo, forse il vero covo di Matteo Messina Denaro.
Matteo Messina Denaro, trovato il vero covo del boss
In queste ore è in corso la perquisizione delle forze dell’ordine alla presenza del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. All’interno potrebbero esserci nascosti non solo documenti e altro materiale legato alla gestione di Cosa nostra passata e attuale, ma anche i soldi che gli hanno consentito l’agiata latitanza conclusasi con l’arresto in clinica.
Intanto nell’inchiesta sulla latitanza del boss risulta indagato un secondo medico, l’oncologo trapanese Filippo Zerilli: avrebbe eseguito l’esame del dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castlelvetrano doveva sottoporsi. Nella lista dei possibili fiancheggiatori era finito anche un altro dottore: Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara che aveva in cura sia il boss, alias Andrea Bonafede, sia il vero Bonafede.