Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’operazione della Guardia di finanza di Como nei confronti di un’articolata organizzazione criminale dedita alla commissione di numerosi reati fiscali tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, nell’ambito della commercializzazione di prodotti informatici di origine comunitaria.
Il sistema di frode è stato realizzato mediante la costituzione, in varie parti del territorio nazionale, delle seguenti società “cartiere”, emittenti fatture soggettivamente/oggettivamente inesistenti e prive di ogni struttura logistica. Le società sono di Qualiano, Salerno, Roma, e Nocera Inferiore. L’operazione, diretta dalla Procura della Repubblica di Como, vede impegnati circa 100 finanzieri in diverse regioni per l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare (di cui 8 in carcere), sequestri finalizzati alla confisca per 85 milioni di Euro e 25 perquisizioni locali. Il valore complessivo della frode ammonta a 300 milioni di euro di imponibile, 60 milioni di Iva evasa e 25 milioni di imposte sui redditi sottratte al fisco. L’indagine condotta dalla Guardia di finanza di Como è stata denominata “Rekord”, proprio per le dimensioni degli illeciti commessi e della rete criminale smantellata.
L’indagine era iniziata grazie a un sequestro di lampadine e chiavette usb alla dogana di Ponte Chiasso, e ha portato alla scoperta di «un sodalizio criminoso di natura transnazionale» operativo in Italia, Svizzera, Spagna, Austria, Slovacchia e Malta «finalizzato alla perpetrazione di più reati fiscali, tra cui l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta e omessa dichiarazione al fine di evadere le imposte ed altri reati tributari» spiega la Guardia di finanza.