Melito, femminicidio Norina Matuozzo: niente ergastolo per Tamburrino

Uccide la moglie ma evita l’ergastolo. Sentenza clamorosa per Salvatore Tamburrino, ex fedelissimo del boss Marco Di Lauro accusato dell’omicidio della moglie Norina Matuozzo a Melito il 2 marzo 2019. Il ricalcolo della pena è stata stabili dai giudici della terza sezione della Corte d’Assise d’Appello: accolta la tesi difensiva secondo cui il reato di maltrattamenti andava incluso nell’accusa di omicidio e il reato di detenzione di arma da fuoco inglobato nell’accusa di porto d’arma in luogo pubblico.

Melito, femminicidio Norina Matuozzo: niente ergastolo per Tamburrino

Quindi non più ergastolo ma 30 anni per Tamburrino in secondo grado, dopo la decisione della Cassazione di annullare la precedente sentenza di ergastolo e ripetere il giudizio. Ora si attende il deposito delle motivazioni. E’ una sentenza però che suscita rabbia tra la famiglia della vittima. La sorella Elda ha affidato il disappunto ai social con un post pubblicato sulla pagina Facebook Giustizia per Norina Matuozzo.

La dinamica

Madre di due figli, fu uccisa a 33 anni nell’appartamento dei genitori in via Papa Giovanni XXIII a a Melito. Tamburrino la raggiunse lì dopo aver appreso la volontà di separarsi: colpi di pistola a distanza ravvicinata mentre i bambini erano nell’altra stanza. Il killer fuggì ma dopo poche ore si costituì. Ore concitate che fecero scattare anche il blitz che pose la parole fine alla latitanza del boss Marco Di Lauro dopo 14 anni nell’ombra. Tamburrino dopo il delitto tentò la via della collaborazione nella speranza di ottenere uno sconto di pena ma al tempo l’attenuante della collaborazione non venne ritenuta prevalente rispetto alle aggravanti contestate. Il 3 marzo 2020 è scattata la condanna in primo grado all’ergastolo. Pena confermata nel 2021 ma messa in discussione in Cassazione il 5 dicembre 2022. E oggi, probabilmente, esclusa quasi certamente in maniera definitiva.

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