Verrà effettuata questa mattina, 31 maggio, l’autopsia sul corpo di Antonio Furgiero, il 61enne sottoposto a TSO e deceduto in circostanze poco chiare all’ospedale San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore. Dall’esame autoptico potrebbero emergere maggiori dettagli sulle cause della morte. Successivamente il corpo di Antonio verrà restituito ai familiari per consentire la celebrazione delle esequie, che avverrà domani alle 10 presso la Chiesa del cimitero di Melito.
Melito, oggi l’autopsia sul corpo di Antonio Furgiero
Il decesso di Antonio è avvenuto lo scorso 24 maggio. Per i familiari del 61enne si tratta di un caso di malasanità. “Voglio denunciare il decesso di mio padre avvenuto all’ospedale di Frattamaggiore per malasanità – ha dichiarato la figlia, Giusy, a Il Meridiano News -. Mio padre godeva di ottima salute e ciò è stato confermato anche dai sanitari del nosocomio frattese poche ore prima del decesso. Mi sono informata ed ho notato che in quel reparto ci sono stati tanti decessi in strane circostanze”.
Giusy poi ha specificato: “Antonio aveva problemi mentali ed era in cura presso il centro di igiene mentale di Villaricca-Giugliano-Mugnano. Da circa nove mesi però aveva smesso di assumere i suoi farmaci e da quanto denunciano i familiari, nessuno del centro si è accertato di questa cosa: A casa nostra non si è mai presentato nessuno, è stato lasciato solo”.
Il 23 maggio era stato concordato un ricovero presso la Villa degli Ulivi di Caserta, ma il paziente ha cominciato a dimenarsi rifiutando l’ospedalizzazione. A quel punto il responsabile del centro di igiene mentale ha disposto un TSO. A casa di Antonio sono così arrivati ambulanza e carabinieri. Dopo ben quattro somministrazioni di calmante, il 61enne è stato portato all’ospedale di Frattamaggiore e tenuto sotto osservazione nel reparto di igiene mentale.
Il decesso e le indagini
Il giorno dopo, il 24 maggio, la notizia che i familiari non si aspettavano: l’uomo è morto per un arresto cardiocircolatorio. “Siamo convinti che il decesso è avvenuto a causa della massiccia dose di calmanti somministrata”, ha denunciato la figlia della vittima. Adesso toccherà alla Procura di Napoli Nord fare luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità. Occorrerà, anche attraverso l’autopsia in programma oggi, accertare eventuali correlazioni tra le somministrazioni del farmaco avvenute prima del trasporto all’ospedale di Frattamaggiore e il malore che l’ha ucciso poche ore dopo.