Era stata chiesta per lui una condanna a dieci anni di reclusione dalla DDA partenopea, con l’accusa di scambio di voto politico-mafioso. Oggi, con la sentenza pronunciata dal Gip del Tribunale di Napoli nel rito abbreviato, è arrivata l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. È così finito un incubo per Luciano Mottola, ex sindaco di Melito, finito in manette il 18 aprile 2023.
Melito, assolto Mottola dopo mesi di incubo: “Ora mi dedico alla mia famiglia. Ha sofferto tanto”
Dopo settimane di carcere, sette mesi ai domiciliari, Luciano Mottola ha poi affrontato il processo da uomo libero, in qualità di semplice imputato. La sentenza di primo grado che pone fine al suo calvario giudiziario è arrivata nel giorno del suo 40esimo compleanno. Un’assoluzione non scontata, visto che nel corso dello stesso processo sono arrivate diverse condanne, tra cui quella a due anni e otto mesi per l’imprenditore Emilio Rostan (assolto però dall’accusa di scambio elettorale politico-mafioso).
“Melito è una realtà complessa – ha spiegato Mottola all’Ansa -. Anche io ho fatto delle denunce e qualcuno ha detto che erano solo uno ‘specchietto per le allodole’. Non è così e non sono io a dirlo. Ho cercato di fare il sindaco nel migliore dei modi, al servizio solo della mia gente”.
Dopo il terremoto giudiziario di 15 mesi fa, il comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. Ma nonostante le prossime elezioni siano vicine, Mottola non pensa ad un ritorno in politica: “La politica ti prende. Ora però voglio dedicarmi alla mia famiglia che, come me, ha sofferto tanto”. Infine l’ex sindaco ringrazia i concittadini “che mi hanno fatto sempre sentire la loro vicinanza ed il loro affetto, soprattutto in questi mesi per me molto difficili” augura “un futuro migliore. Lo auguro anche a tutti quelli che si rallegrarono al momento del mio arresto”.