Melito, corpo del prof dietro un cespuglio della scuola: trovato in una scia di sangue

La verità sulla morte di Marcello Toscano potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza della zona. L’ex consigliere comunale sarebbe stato ucciso con un’arma bianca all’interno della scuola media Marino Guarano di Melito, forse al culmine di una lite, forse per altre ragioni che ancora non sono note agli investigatori. L’allarme era già scattato ore prima del macabro ritrovamento del cadavere.

Melito, il prof scomparso dalla mattina: il corpo trovato dietro un cespuglio

L’insegnante di sostegno sparisce dal pomeriggio, quando non fa rientro dopo l’orario scolastico. In famiglia c’è preoccupazione. Il figlio si presenta alla stazione dei carabinieri di Mugnano e, anche se non sono trascorse 24 ore dalla scomparsa, i militari avviano subito le ricerche. Alle 21 circa la figlia individua la macchina del papà nei pressi della scuola e allerta gli uomini della Benemerita. Le forze dell’ordine, poco dopo, fanno aprire i cancelli dell’istituto scolastico al custode ed entrano nel perimetro dell’istituto per un sopralluogo nei locali interni ed esterni. A trovare il corpo in un’aiuola, dietro un cespuglio, gli stessi carabinieri alle 8 e 48.

Probabilmente il 64enne è stato ucciso ore prima del ritrovamento, in corrispondenza dell’uscita da scuola o poco dopo. Da una prima ispezione cadaverica, il corpo del professore 64enne – come anticipa Repubblica.it – presentava delle ferite all’addome presumibilmente compatibili con un’arma da taglio, quindi con un accoltellamento. Sulla scena del delitto c’era molto sangue. “Una scia”, anticipa il cugino e giornalista Marcello Curzio, un dettaglio che lascia ipotizzare anche un pestaggio. Avvolto nel mistero  il movente. Toscano era un docente di sostegno, un ex consigliere comunale di Mugnano molto attivo nell’area nord Napoli, conosciuto e apprezzato anche a Melito. Sposato, con due figli, era prossimo alla pensione. Sognava di trasferirsi in Cilento.

Lutto in città

La notizia della sua morte ha subito scosso l’intera comunità melitese. In queste ore sono tanti i messaggi di cordoglio apparsi sui social. L’esterno dell’istituto scolastico Marino Guarano è diventato già meta di pellegrinaggio di insegnanti e colleghi. Alcuni docenti questa mattina hanno adagiato un mazzo di fiori nei pressi del cancello pedonale allegando un biglietto con su scritto: “Senza parole”. Rabbia e dolore nel post del cugino della vittima, il giornalista campano Marcello Curzio: “Avevo un cugino, l’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana – si legge su Facebook – nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre. Cronache da Melito, dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo. Diventato solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più”.

Scuola sotto i riflettori

La Marino Guarano era già salita agli onori delle cronache qualche mese fa per un altro episodio di cronaca. Nel maggio 2022 un ragazzino di 13 anni venne ferito alla schiena con un’arma da taglio mentre era in aula da un compagno di classe. Due mesi prima ancora, invece, venne aggredita, nel bagno della scuola, una bambina di 11 anni da parte di una coetanea in un episodio di bullismo.

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