Melito, prof ucciso: il bidello non confessa ma è in carcere. Due i possibili moventi

Nessuna confessione, ma gravi indizi di colpevolezza. Sufficienti, per la Procura di Napoli Nord, ad emettere un decreto di fermo nei confronti del bidello di Melito, Giuseppe Porcelli. L’uomo deve rispondere di omicidio volontario. 

Melito, prof ucciso: il bidello non confessa. Non si esclude movente economico

Non sono ancora chiari i dettagli dell’accaduto. Ancora avvolto nel mistero il movente. Due le piste battute dagli investigatori: una di ambito scolastico, per cui la vittima, Marcello Toscano, e il suo carnefice, avrebbero avuto dissidi di natura lavorativa; l’altra pista invece è di carattere economico. Secondo Terranostranews.it, Toscano avrebbe prestato dei soldi all’indiziato. Una suggestione che non trova però valide conferme.

L’interrogatorio

Il bidello è stato messo sotto torchio per ore all’interno della Caserma della Compagnia di Marano. Il provvedimento di fermo è scattato dopo un lungo interrogatorio, durante il quale Porcelli non ha fatto ammissioni, sebbene i militari dell’Arma abbiano raccolto a suo carico diversi indizi di colpevolezza.  Per fare luce sulle ragioni del delitto, gli inquirenti si stanno concentrando piuttosto su vicende che riguardano strettamente la vittima e il suo presunto assassino. L’obiettivo è capire cosa abbia spinto il killer, in pieno giorno e durante l’orario scolastico, a trafiggere la vittima con almeno sei fendenti tra addome e petto per poi abbandonarlo in una pozza di sangue.

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