Finisce il calvario giudiziario per l’ex sindaco di Melito, Luciano Mottola, e l’ex presidente del consiglio Rocco Marrone. Il Gip del Tribunale di Napoli, Fabio Lombardo, nel processo celebrato con rito abbreviato, ha assolto tre persone e inflitto condanne per tutti gli altri quattordici imputati, tra cui l’imprenditore Emilio Rostan, il papà dell’ex deputata Michela. Tutti erano finiti agli arresti il 18 aprile 2023 nell’ambito dell’inchiesta “Playmaker” della DDA di Napoli, che aveva ricostruito la presunta esistenza di un patto politico con il clan Amato-Pagano per vincere le elezioni del 2021.
Melito, voto di scambio col clan: assolti Mottola e Marrone. Tutti gli altri condannati
Condannato a dieci anni di reclusione Giuseppe Siviero. Francesco Siviero e Francesco Della Gaggia, invece, in quanto presunti esponenti della criminalità organizzata locale, hanno ricevuto una condanna di otto anni e otto mesi, mentre Luciano De Luca è stato condannato a otto anni e quattro mesi di reclusione.
Condanne anche per Salvatore Chiariello e Vincenzo Marrone (padre di Nunzio Marrone, candidato sindaco al primo turno): per loro una pena a otto anni di reclusione. Stessa decisione e stessa pena per Antonio De Stefano, Edoardo Napoletano e Luigi Tutino.
Gli ex consiglieri comunali Antonio Cuozzo e Luigi Ruggiero sono stati condannati a cinque anni e quattro mesi. Marco Ascione è stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, mentre l’imprenditore Emilio Rostan ha ricevuto, per un episodio di corruzione, una condanna di due anni e otto mesi (ma è stato assolto dall’accusa più pesante, quella di scambio elettorale politico-mafioso). Rosario Martinelli è stato condannato a un anno e otto mesi, con una multa di 600 euro.
Le assoluzioni
Assolti invece Rosario Ciccarelli, Rocco Marrone, Luciano Mottola perché “il fatto non sussiste”. Il giudice ha inoltre ordinato la cessazione degli arresti domiciliari per Rocco Marrone e Rosario Ciccarelli, ordinando la loro immediata liberazione se non detenuti per altre cause.
Le dichiarazioni di Mottola
“Melito è una realtà complessa – ha spiegato Mottola all’Ansa -. Anche io ho fatto delle denunce e qualcuno ha detto che erano solo uno ‘specchietto per le allodole’. Non è così e non sono io a dirlo. Ho cercato di fare il sindaco nel migliore dei modi, al servizio solo della mia gente”. Infine esclude un ritorno in politica: “Ora voglio dedicarmi alla mia famiglia che, come me, ha sofferto tanto”.