Meta di Sorrento, le intercettazioni choc del branco di stupratori: “Ci siamo fatti la milf”

Sono stati incastrati dal gruppo WhatsApp “Cattive abitudini“, dove gli stupratori arrestati ieri nel vesuviano si vantavano delle loro imprese erotiche e della violenza di gruppo compiuta ai danni di una turista inglese.

Teatro dell’orrore un Hotel a 4 stelle di Meta di Sorrento, l’Alimuri, crocevia di turisti e viaggiatori. A finire in manette i barman Mino Miniero, 34 anni di Portici e Fabio De Virgilio, 26 anni di Vico Equense, Raffaele Regio, vice cuoco di 23 anni di Torre del Greco, Davide Gennaro Gargiulo, 23 anni di Sorrento, Ciro Francesco D’Antonio, 23 anni di Torre del Greco.

In quella chat, che è stata passata al setaccio dagli investigatori, i ragazzi si scambiavano commenti foto vantandosi di quanto avevano fatto alla “milf”. Uno di loro si lamenta, scherzando: “Avete fatto i vostri comodi sul mio lenzuolo…”. Gli altri lanciano emoticons, sghignazzano. “Siamo stati a tavolone”. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, la notte degli orrori è cominciata sulla piscina della SPA. La preda viene attirata dai due barman, viene drogata con la cosidetta “droga dello stupro” disciolta in un drink, e poi passata agli altri colleghi. Tutto avviene la sera prima della partenza della turista inglese, in vacanza da una settimana con la figlia di 25 anni.

Inizia l’incubo: la donna viene condotta in una stanza con altri uomini seminudi e armati di videofonini – almeno sette o otto, racconterà ai magistrati – e stuprata a turno. Poi, stordita e impaurita, rientra in camera dalla figlia. Una volta fatto ritorno in Inghilterra, nel Kent, decide di denunciare tutto alla Polizia del posto. La donna tornerà poi a Napoli per essere sentita dal pm Mariangela Magariello della Procura di Torre Annunziata, e sottoposta al test del Dna. Nei capelli e nell’urina ci sono le tracce della droga che le è stata somministrata. La sua versione trova dei riscontri. E non solo: la turista fornisce al pm anche delle foto di quella sera, che immortalano i due barman che l’hanno drogata. L’identikit è chiaro.

A quel punto l’inchiesta ha avuto una svolta: gli smartphone degli indagati vengono sequestrati per recuperare conversazioni WhatsApp e foto. Inutile il tentativo di alcuni di loro di cancellare le tracce di quanto fatto usando I-Cloud. Tutto viene recuperato. La notte degli orrori viene ricostruito minuto dopo minuto, foto dopo foto, dai magistrati della Procura di Napoli.

(Nella foto da sinistra il barman Mino Miniero, 34 anni di Portici, Raffaele Regio, vice cuoco di 23 anni di Torre del Greco, Ciro Francesco D’Antonio, 23 anni di Torre del Greco, l’altro barman Fabio De Virgilio, 26 anni di Vico Equense e Davide Gennaro Gargiulo, 23 anni di Sorrento)

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