All’apparenza potrebbe sembrare un normale scambio di messaggi tra una sorella e un fratello su Whatsapp. Ma è il contenuto della loro conversazione a rivelare qualcos’altro: Andrea, 18 anni, chiede aiuto a Chiara, più grande di lui di 4 anni. La didattica a distanza, che da oltre un anno costringe milioni di studenti italiani a seguire le lezioni da casa, lo ha stremato.
“Hai trovato un bravo psicologo?”, scrive Andrea nella conversazione. “No, ma se vuoi lo troviamo insieme. Mi dici tu se preferisci maschio o femmina”, gli risponde Chiara rassicurandolo. Ed è da questa conversazione che la 22enne, residente in provincia di Napoli, decide di affidare a Facebook il suo sfogo.
“Mi trovi uno psicologo?”, l’appello disperato di Andrea alla sorella: soffre per la dad e chiede aiuto
“Da un anno a questa parte – scrive la 22enne in un lungo post – mio fratello si è spento, è diventato una macchina ed è stanco. Stanco di una didattica a distanza che svilisce tutto ciò che per un ragazzo di diciotto anni è importante. Mio fratello è stanco di alzarsi al mattino, stanco di parlare, stanco di guardarmi e di guardarsi allo specchio”.
Chiara si è resa conto del disagio del fratello all’inizio del mese di marzo, in concomitanza con la zona rossa disposta per la Campania, che è rimasta nella fascia ad alto rischio di contagio anche questa settimana. I primi campanelli d’allarme sono emersi durante le loro conversazioni in famiglia quando, affrontando il tema scuola, Andrea dava l’impressione di essere molto provato.
“Soltanto quando ho iniziato a sentire la pesantezza su me stessa, ho guardato lui quasi come uno specchio e ho visto quanto l’ultimo anno fosse stato pesante per lui ma anche per me”, spiega la 22enne a Tele Club Italia.
Nel post dove racconta la sofferenza di suo fratello, Chiara mette in luce le falle del sistema della dad, le difficoltà legate a connessioni precarie e la mancanza di relazioni interpersonali, fondamentali per la formazione degli studenti.
“Mio fratello chiede aiuto, silenziosamente, lo chiede a me perché non ha nessuno”, prosegue Chiara su Facebook. “Non ha un supporto a scuola, non ha qualcuno che capisca. Stamattina mi sono svegliata e l’ho sentito discutere con il professore. Da mesi ormai, per problemi di connessione lo considera assente tutta la giornata mentre lui è lì, passivo e solo a seguire 6 ore di lezione senza nessun tipo di interazione, senza nessuno che lo ascolti”, aggiunge. Nel giro di due giorni il post di Chiara è divenuto subito virale, raccogliendo oltre 2mila condivisioni su Facebook. Sono tanti i giovani che si sono immedesimati nella storia di Andrea e che, come Chiara, dicono “basta” e si domandano fino a quando le uniche interazioni che avranno sarà ancora dietro ad uno schermo.