Nonostante si sia presentato di sua spontanea volontà alla Polizia, è finito comunque in manette il nipote della boss di camorra Maria Licciardi. La Squadra Mobile e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Napoli hanno infatti eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere a carico di Gennaro Musella (nato a Napoli il 31.10.2002). Il ventenne è ritenuto gravemente indiziato del delitto di duplice tentato omicidio pluriaggravato.
Partita di calcetto finita nel sangue a Miano, arrestato il nipote di lady camorra
Il 4 ottobre scorso, al termine di una partita di calcetto tenutasi all’impianto sportivo “San Rocco”, tra i quartieri di Miano e Chiaiano, Musella si rese responsabile di un’aggressione. Così come ricostruito dagli investigatori, nel corso di una lite scoppiata in campo per futili motivi, il 19enne avrebbe colpito con diversi fendenti all’addome tre componenti della squadra avversaria originari di Giugliano, provocando a una vittima lesioni gravi all’addome e trauma al fegato con prognosi di 15 giorni.
Scattate subito le indagini, fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto il padre dell’odierno indagato, Giuseppe Musella (nato a Napoli il 24.01.1972), poiché avrebbe partecipato all’aggressione scendendo dagli spalti per dare man forte al figlio. A distanza di poco più di dieci giorni, raccolti gli indizi a suo carico, è finito ora in manette il 19enne, Gennaro, già spontaneamente presentatosi alla Polizia dopo due giorni di irreperibilità. L’indagato è nipote di Maria Licciardi, storico e carismatico capo dell’omonimo clan, costituente, unitamente alle famiglie dei Contini e dei Mallardo, il vertice del cartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano.