Aveva violentato una ragazzina di 12 anni, mercoledì pomeriggio. Scendendo le scale di un palazzo alla periferia Ovest di Milano, zoppicava. Erano le 13.30. Pochi minuti prima la ragazzina rientrava da scuola. L’uomo l’ha seguita dalla strada. È entrato nel palazzo. L’ha trascinata su un pianerottolo. L’ha sbattuta a terra. Una violenza rapida e feroce, durata circa un minuto. Edgar Bianchi, 39 anni, è entrato in Procura 24 ore dopo, nel primo pomeriggio di ieri: decine di poliziotti a quell’ora giravano intorno ai caseggiati popolari dove viveva, in piazza Selinunte, quartiere san Siro. Era «circondato», s’è costituito.
Dietro la faccia d’angelo, Bianchi nasconde un cuore nero. In Procura, l’agghiacciante presa d’atto: Bianchi è uno stupratore seriale, notissimo alle forze dell’ordine e alla giustizia, già finito in carcere e, forse, con almeno una ventina di violenze sessuali sulle spalle. A Genova, tra 2004 e 2006, Bianchi ha sequestrato bambine e ragazzine in androni e ascensori, le faceva inginocchiare puntando loro due coltelli alla gola, le minacciava di morte e poi le abusava.
Arrestato e condannato a 14 anni e 8 mesi, ridotti a 12 in appello e scontati ancora per un indulto contro i reati “minori” (tentate violenze, atti osceni), è uscito di carcere nel 2014. Si è trasferito a Milano con la fidanzata, ma non ha cambiato vita. Si sospetta che ci sia sempre lui dietro l’aggressione a una ragazzina in zona Chinatown, a Milano, un paio di settimane fa.
E’ già stato condannato per 20 violenze sessuali avvenute a Genova, dove era conosciuto dagli inquirenti come il “maniaco dell’ascensore”. E’ l’uomo di 40 anni che oggi è stato fermato per aver molestato una ragazza di 13 anni in via Rubens, a Milano. La giovane era stata aggredita nell’androne di casa dallo sconosciuto.
Si tratta di un barman per aziende di catering, già condannato a 14 anni per violenze avvenute esattamente con la stessa dinamica ai danni di ragazze minori di 14 anni. Ha scontato 8 anni, è uscito dal carcere nell’agosto del 2014. Dal quel momento di lui si sono perse le tracce. “E’ un criminale seriale – ha sottolineato il capo della squadra mobile Lorenzo Bucossi – e in queste ore siamo al lavoro per ricostruire i suoi movimenti e capire se abbia usato violenza anche a altre donne”.