Mononucleosi, “malattia del bacio”: che cos’è? Sintomi e cause

La mononucleosi è una malattia infettiva di origine virale (virus di Epstein-Barr, EBV) acuta e contagiosa che colpisce l’organismo e si trasmette, nella maggior parte dei casi, tramite la saliva. Per questo motivo è chiamata “la malattia del bacio”. Conosciamola meglio: cos’è, sintomi, cause e come si cura.

Cos’è la mononucleosi?

L’infezione data dal virus di Epstein-Barr (mononucleosi) può essere contratta anche con modalità indirette tramite, per esempio, l’utilizzo comune di oggetti contaminati, quali posate, bicchieri, piatti e giocattoli, nonché con le goccioline diffuse in seguito a colpi di tosse o starnuti.

Fortunatamente, se si è già stati infettati una volta, ogni successivo contatto con una persona affetta da mononucleosi sarà privo di conseguenze. La mononucleosi è una malattia a contagiosità modesta, che interessa soprattutto soggetti di età compresa fra i 15 ed i 35 anni.

I sintomi

I sintomi prevalenti della malattia sono:

  • astenia: debolezza e senso di spossatezza
  • febbre elevata: fino a 39- 40° C, con sudorazione durante la notte
  • ingrossamento dei linfonodi: specialmente quelli del collo, sotto le ascelle e nel basso ventre; si ingrossano e risultano dolenti
  • faringite: tende ad intensificarsi nel giro di una settimana.

Le manifestazioni cliniche della mononucleosi tendono a scomparire completamente nell’arco di qualche settimana. L’unico sintomo che potrebbe persistere anche per diversi mesi, è la sensazione di stanchezza generalizzata, mentre la complicanza più temibile  è la rottura della milza ingrossata.

Cause

Il contagio della mononucleosi può avvenire attraverso la saliva: 

  • con lo scambio di un bacio profondo
  • a causa della goccioline di saliva emesse con la tosse o uno starnuto
  • oggetti contaminati come posate, bicchieri, giocattoli, posate, mani non lavate, trucchi per il make-up: non a caso sono proprio i bambini e gli adolescenti ad essere colpiti maggiormente dalla malattia.

Rimedi

Non esistono farmaci specifici per la “malattia del bacio”, ma solo  terapie sintomatiche. Il trattamento si basa, quindi, sulla somministrazione di analgesici (come l’ibuprofene) e antipiretici, come il paracetamolo (va escluso, invece, l’acido acetilsalicilico, che nei bambini e negli adolescenti può causare una grave complicanza, chiamata sindrome di Reye).

Nei casi più gravi è previsto il ricorso ai farmaci corticosteroidei, ma solo per pochi giorni e sotto stretto controllo medico, per gestire rare complicazioni come l’edema delle vie aeree. Nel caso fallissero anche questi medicinali, la cura della mononucleosi si può avvalere delle immunoglubuline (IgG). Da escludere l’uso degli antibiotici, poiché in caso di malattia virale non hanno alcuna efficacia e possono causare ulteriori danni al sistema immunitario.

 

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