Monopoli, Sofia trovata morta in bagno a 13 anni: spunta ipotesi bullismo

E’ stata trovata senza vita nel bagno di casa. Una ragazzina di appena 13 anni, Sofia Sportelli, si è suicidata a Monopoli, in Puglia. A lanciare l’allarme è stata Anna, la mamma dell’adolescente. La Procura di Bari potrebbe aprire un fascicolo di indagine con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Si teme che dietro la morte della 13enne ci sia ancora una volta l’ombra del bullismo.

Monopoli, 13enne trovata morta in bagno: spunta l’ipotesi del bullismo

Quando i sanitari del 118 sono arrivati nell’abitazione della giovanissima, nel quartiere Sant’Anna, per lei non c’era più niente da fare. I soccorritori hanno potuto solo costatarne il decesso e comunicare il referto ai carabinieri della locale stazione. Secondo “il Quotidiano di Puglia”, sul macabro ritrovamento aleggia l’ipotesi del bullismo. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ci sono le conversazioni WhatsApp della ragazzina e gli altri social che normalmente usava per comunicare con i coetanei.

Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal portale Faxonline.it, sembra che Sofia Sportelli dovesse uscire, com’era solito fare la domenica pomeriggio, ma che fosse stata eliminata da una chat di gruppo. Non si sa se le 13enne abbia o meno lasciato un bigliettino e se questo episodio abbia inciso sulla sua decisione di togliersi la vita. Ai carabinieri anche il compito, nelle prossime ore, di raccogliere le testimonianze di amici e compagni di scuola della tredicenne.

I funerali di Sofia a Monopoli

Sarà il pm di turno a decidere se aprire o meno un fascicolo per istigazione al suicidio. Da quanto riporta Repubblica, sarebbe scattato già il sequestro dello smartphone. La salma di Sofia Sportelli è stata trasferita presso l’obitorio di zona ma è già stata restituita ai familiari per consentire lo svolgimento dei finerali che si terranno martedì 22 novembre alle 9:30 presso la chiesta di Sant’Anna di Monopoli.

Il precedente

Il caso di Monopoli riaccende i riflettori sul tema del bullismo e riporta alla mente la morte di Alessandro, il ragazzino di Gragnano, in provincia di Napoli, lanciatosi dalla finestra della sua abitazione, da un’altezza di 12 metri. Secondo la ricostruzione della Procura di Torre Annunziata, sarebbe stato istigato al suicidio da un gruppo di coetanei che da alcuni mesi gli dava il tormento a scuola e fuori.

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