Morta Imane Fadil, la modella 33enne la modella marocchina diventata teste nel processo Ruby Ter. La ragazza è deceduta dopo un lungo ricovero all’ospedale Humanitas.
Il decesso è avvenuto lo scorso 1° marzo, ma solo oggi se ne è avuta notizia. La ragazza, aveva chiesto di essere parte civile nel procedimento che vede tra gli imputati l’ex premier Silvio Berlusconi, potrebbe essere stata avvelenata. Una rivelazione fatta dalla stessa modella sia all’avvocato che al fratello. Sulla morte indaga la procura di Milano che ha aperto un fascicolo per omicidio.
Intanto a ricordarlo è Lele Mora: “Ricordo una ragazza triste, che doveva avere avuto un sacco di problemi, cercava una strada per il successo, ma era davvero insignificante e non ebbe nessuna fortuna”. Ex talent scout e coinvolto nelle inchieste sul caso Ruby per favoreggiamento della prostituzione ha continuato dicendo: “Fui io a portarla ad una delle cene di Arcore – ha raccontato ancora Mora -. Una sera che il presidente mi chiamò e mi invitò, non volevo andare da solo e contattai quella povera ragazza che avevo conosciuto conosciuto poco tempo prima tramite un dj marocchino, credo che ci tornò solo un’altra volta ed escludo sia rimasta mai sola anche per un secondo con Berlusconi”. Mora, come riportato da Il Mattino, parlando del processo ha continuato dicendo: “Non posso che essere molto dispiaciuto e rammaricato per la sua fine – ha detto – ma non potrei dare nessuna spiegazione su quel che le è accaduto, non ne ho più sentito parlare“.
La donna stava scrivendo un libro e ora la procura indagherà sulle bozze per capire se quanto stava scrivendo possa avere a che fare con la sua morte. Girano voci che la ragazza fosse in possesso di documenti e foto scabrose inerenti al processo