Morta schiacciata da un peso di 350 chilogrammi a meno di due anni. E’ deceduta così Sofia Saddi, mentre era seduta nel passeggino, insieme alla mamma che percorreva una corsia del negozio Metro di Elmas (Cagliari).
Un bancale di cartoni per le pizze l’ha travolta e uccisa. Era il 21 ottobre 2016 quando si è consumata la tragedia: oggi hanno chiesto il rito abbreviato Maurizio Casalotto Cossu e Fortunato Stochino, rispettivamente amministratore di Metro e dirigente dello stabilimento di Elmas.
Due giorni fa l’udienza preliminare davanti al gup di Cagliari, Roberto Cau, rinviata poi al 9 ottobre per la discussione del pm Andrea Massidda. Casalotto Cossu e Stochino sono accusati di omicidio colposo per non aver installato e utilizzato correttamente la scaffalatura, come veniva raccomandato dalla casa produttrice. Archiviata, invece, la posizione di una magazziniera che aveva sistemato lo scaffale la sera precedente.
Le ricostruzioni successive alla tragedia avevano permesso di ricostruire che il carico di 350 kg piombato sulla piccola Sofia era caduto da quattro metri d’altezza. Padre, madre e figlia, quest’ultima seduta su un passeggino come previsto dal regolamento del centro commerciale affisso sulle porte d’ingresso, giravano fra le varie corsie, forse cercavano alcuni prodotti per il bar che il padre gestisce a Sinnai (Cagliari). Si sono fermati in quella dove c’erano gli involucri di cartone. Forse a causa della rottura di un perno dell’alta scaffalatura o per ragioni ancora non accertate, una pedana su cui erano poggiati circa 300 kg di imballaggi di cartone si è sganciata e il bancale è scivolato. La piccola è stata travolta dal “macigno”, sotto gli occhi impotenti dei genitori. Il peso ha schiacciato il passeggino, tanto che le ruote si sono piegate.
I genitori e gli addetti del centro sono subito intervenuti per soccorrerla. La bambina fu trasportata vicino alle casse del negozio mentre a Elmas è arrivata un’ambulanza del 118, ma nonostante l’intervento tempestivo dei medici, per la piccola Sofia non ci fu nulla da fare.