“Con la sepoltura di Riina cali il sipario su di lui, non perché non sia giusto ricordare quanto ha fatto ma perché continuare a parlare del capo indiscusso di Cosa nostra rischia di farne quasi un santino da idolatrare in certi ambienti, come dimostra la denuncia di Luciana Esposito, la giornalista di Napolitan più volte minacciata dalla camorra”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “il post celebrativo con cui la figlia diciottenne del ras della droga di Ponticelli ha ricordato la morte di Riina, sottolineando che non s’era mai pentito, evidenzia un clima mafioso anche sui territori del napoletano che non va assolutamente alimentato”.
“Dei mafiosi bisogna evidenziare solo il peggio, il fatto che le loro vite finiscono presto, perché uccisi, o nelle carceri” ha aggiunto Borrelli per il quale “è importante che, almeno questa volta, facebook abbia avuto il buon senso di cancellare il post scritto dalla figlia del ras della droga.” “Per quanto ci riguarda – continua Borrelli che domenica scorsa ha partecipato a una iniziativa contro la famiglia mafiosa di Riina – anche Cutolo deve morire solo e in galera come tutti i boss della mafia e della camorra”.