E’ morto il padre del rapper Guè Pequeno. Marco Fini, 82 anni, storico e giornalista, era ricoverato da tempo in una clinica di Camaiore per una frattura al femore. E’ venuto a mancare ieri.
Marco Fini – di cui non è ancora disponibile un profilo Wikipedia – è stato inviato speciale di Panorama, Tempo Illustrato, L’Espresso e Paese Sera. E’ stato anche fra i maggiori studiosi della Resistenza italiana, del terrorismo e dello stragismo italiani. Direttore della Collana d’attualità di Feltrinelli, aveva ospitato fra gli altri il famoso libro di Camilla Cederna “Giovanni Leone, la carriera di un Presidente”.
Fra le sue opere maggiori “Gli americani in Italia” con Roberto Faenza, “La forza della democrazia” con Corrado Stajano ( da cui era stato tratto un documentario televisivo), “Guerriglia nell’Ossola” con Franco Giannantoni, Roberto Pesenti, Mario Punzo, “Le bombe di Milano” con Andrea Barberi, “Valpreda processo al processo”, “Viva il Cile” con Corrado Corghi.
I funerali di Marco Fini si terranno oggi alle 11 al Cimitero Monumentale di Milano. Grande lutto in città, dove Marco Fini era considerato uno dei suoi intellettuali di punta. Cordoglio anche per Guè Pequeno, nome d’arte di Cosimo Fini.
In un’intervista rilasciata per Rolling Stones nel 2015, Guè Pequeno descriveva il padre così: “Mio padre, Marco Fini, è giornalista di inchiesta, ha fatto un libro con Valpreda. Io adoro mio padre, ci sono delle… Delle cose. Mio padre è molto anziano, non vive con me, ma è un uomo particolare, non si è mai imborghesito, mi inorgoglisce il fatto di poterlo aiutare ora che è anziano e ha parecchi problemi. Lui è una persona che ha sempre cercato di farmi capire una serie di cose che io non ho mai capito – perché sono una testa di …[…] Prima cosa che mi viene in mente, il fatto che io penso sempre ai soldi e per lui è più importante la cultura. Anche ora, certe cose che faccio gli piacciono, su altre ha da ridire. Però quando vado su una rete nazionale si commuove, nonostante tutto quello che la gente gli dice su suo figlio lui è contento, e non è retorica”.