E’ morto a Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi, il professor Luc Montagnier, premio Nobel per i suoi studi sull’Aids, diventato poi riferimento dei no vax. Lo scienziato aveva 89 anni.
La notizia sul suo decesso circolava da ieri sera sui social. La conferma arriva oggi dal quotidiano francese, Liberation. Già il sito francese France Soir e il professore francese, Didier Raoult, avevano annunciato la morte del virologo Luc Montagnier.
La biografia
Dal 1965 al 1972 fu direttore di un laboratorio di ricerca dell’Istituto Curie presso Orsay. Nel 1972 fu quindi nominato capo dell’Unità Oncologica Virale dell’Istituto Pasteur e, nel 1974, direttore del CNRS.
Nel 1982 venne contattato da un team guidato dal dottor Willy Rozenbaum dell’Hôpital Bichat di Parigi per collaborare alla ricerca sulla possibile causa retrovirale della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), identificata appena l’anno prima negli Stati Uniti d’America. Attraverso una biopsia al linfonodo di uno dei pazienti di Rozenbaum nel 1983, il gruppo di ricercatori guidato da Montagnier fu in grado di isolare il virus, a cui fu dato il nome di LAV (lymphadenopathy-associated virus, ovvero “virus associato a linfoadenopatia”).
Nel 1986 Montagnier riuscì a isolare un secondo ceppo del virus HIV, chiamato HIV-2 e maggiormente diffuso in Africa, e fu insignito del premio Albert Lasker per la ricerca medica. In seguito Montagnier s’impegnò in progetti di prevenzione dell’AIDS e nella ricerca di un vaccino efficace contro questa patologia, collaborando con diversi virologi, tra cui l’italiano Vittorio Colizzi.
Nel 2008 gli venne assegnato il Premio Nobel per la medicina per la scoperta dell’HIV.
Il giallo sul tweet
Risale a ieri sera l’annuncio sulla morte del virologo del sito francese France Soir, al quale non aveva fatto seguito nessun’altra comunicazione. Anche il professor Didier Raoult aveva annunciato la morte del virologo Luc Montagnier, diventato una bandiera per le frange no vax. “Luc Montagnier è morto. Perdiamo un uomo la cui originalità, l’indipendenza e le scoperte sull’Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell’Aids”, aveva scritto Raoult sul suo profilo Twitter. A distanza di oltre 12 ore è arrivata la conferma: il premio Nobel si è spento.