“L’ho visto per l’ultima volta giovedì. Era debole, aveva gli occhi chiusi e rispondeva a stento. Era consumato il suo fisico”. È ancora distrutta Anna Liguori, madre di Nicola, il 36enne di Frattamaggiore bruciato vivo dopo essere stato cosparso di benzina nel luglio del 2022. Dopo un lungo calvario di 11 mesi, il suo cuore ha smesso di battere.
Morto Nicola Liguori, il 40enne bruciato vivo a Frattamaggiore. Parla la mamma
In una lunga intervista rilasciata al Mattino, la madre del 40enne racconta come è cambiata per sempre la vita di suo figlio dopo quella aggressione. Ripercorre le sofferenze di Nicola, quelle dei familiari che lo hanno assistito in questi mesi, e le cure cui Nicola si è dovuto sottoporre, prima nel reparto grandi ustionati di Bari e poi in terapia intensiva al Cardarelli.
“Da qualche mese non riusciva più a muovere le gambe, ed erano sopraggiunte anche le allucinazioni – continua la signora –. Ma nei momenti di lucidità mi sussurrava che voleva tornare a casa per stare con la figlia. Ora spero che dopo questo Purgatorio, il buon Dio l’abbia preso con sé. Non soffrirà più. Ne sono convinta. Ma il dolore per la sua morte è insopportabile”.
Il retroscena
Ma che cosa è successo quella terribile notte? Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’aggressore, Pasquale Pezzella, agì alle spalle della vittima versandogli della benzina per poi dargli fuoco. Unica testimone la fidanzata con cui Nicola era in videochiamata. Fu lei ma anche lo stesso 40enne a rivelare il nome dell’autore del gesto.
Secondo alcune ipotesi, l’aggressione potrebbe essere riconducibile a una vicenda legata ad un motorino lasciato in sosta sotto l’abitazione di Pasquale Pezzella o addirittura all’attività di svuota cantine della vittima.
Dopo il decesso di Nicola, la salma è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Napoli Nord e trasferita all’obitorio dell’ospedale di Giugliano dove, a breve, verrà eseguita l’autopsia. Ora l’accusa per Pezzella, attualmente detenuto al carcere di Poggioreale e imputato nel processo in corso presso il Tribunale di Napoli Nord per tentato omicidio, potrebbe cambiare in omicidio volontario.