Mucillagine, alghe, spazzatura che galleggia. Potrebbe essere un’oasi ed invece è una cloaca a cielo aperto. Il povero lago Patria, grande risorsa di questo territorio è uno dei più grandi sprechi di questa città. Ancor più grande di quelli per i quali si investono milioni di euro. Perché la natura in questo caso è stata generosa con Giugliano che ha sprecato uno dei doni più belli che le si potesse fare.
Un lago a forma di cuore, acque salate che potrebbero attirare turisti o che comunque potrebbero divenire luogo di ritrovo per le domeniche calde ed invece no. Così com’è, così com’è ridotto può essere definito soltanto una fogna. Per anni luogo di scarichi delle civili abitazioni, oggi rischia di esondare un giorno sì e l’altro pure. Nelle sue acque sfocia anche un canalone di acque reflue che dovrebbe poi finire in mare ma così non è tutto si ferma nel lago.
La foce è un condizioni pessime e la pulizia avviene solo a straripamento avvenuto. Tutto intorno è desolazione e l’unico bar aperto paga lo scotto di un’incuria totale. Tutti conoscono lo splendido tramonto che incanta ogni giorno. Basta sedersi lì quando cala il sole per godere di un panorama invidiabile. Purtroppo ci si deve turare il naso per evitare di inalare cattivi odori che esalano da ogni dove. Ad ogni campagna elettorale se ne cita la sua importanza tranne lasciarlo poi lì a marcire in una palude sporca e deprimente. Povero lago, povera Patria.