A ognuno i suoi tormenti. Perché, sia chiaro, a Mugnano i contorcimenti ci sono tanto all’interno delle cosiddette forze moderate che tra le file del Pd, dei comitati civici e delle altre liste più orientate a sinistra. Il nodo coalizioni non è stato ancora sciolto, nonostante le manovre, gli incontri, le febbrili trattative. Cosa farà il Pd? I democratici, per ora, sono ancora alla finestra: gli incontri non hanno dissipato i dubbi. Né quelli sulla coalizione né quelli sui candidato sindaco. Le certezze sono essenzialmente due: non c’è possibilità di intesa con le liste attorno alle quali ruotano Giovanni Porcelli e Ezio Micillo. E ancora: sul nome del candidato sindaco è da escludere un’intesa col comitato civico più “intransigente”, che non gradirebbe i nomi finora sul tavolo (Sarnataro, Palumbo e Albanese) e che sponsorizza, più o meno ufficialmente, la candidatura dell’ex consigliere Mauro Romualdo.
In questo contesto, decisamente inquieto e frammentato, tentano di far sentire la propria voce e soprattutto di fare opera di mediazione e proposta, Sel, l’ex consigliere Massarelli e tanti altri convinti che si debba proporre alla città una coalizione di centrosinistra che tuttavia non escluda alcune liste civiche di estrazione moderata. Sull’altro versante, intanto, l’obiettivo è sempre quello di dar vita a un’ampia coalizione che possa tener dentro i Bove, Chianese, Mauriello, Ruggiero e tanti altri. Il gruppone dei fautori delle larghe intese in salsa mugnanese – secondo gli ultimi rumors – starebbe per incontrare anche qualche vecchio amministratore, che non tornerebbe in campo da attore protagonista ma – se accordo dovesse essere – soltanto in veste di regista e stratega. Il resto è storia nota, con la certezza rappresentata dal Movimento cinque stelle (Zucconelli) e le ambizioni dell’ex consigliere Carmine Iazzetta.